Come funziona la flat tax per i lavoratori dipendenti

Come funziona la flat tax: se ne discute molto in questa campagna elettorale. Conviene a chi ha un reddito fisso?

Flax Tax
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Tra le tante parole delle campagna elettorale, la flat tax è una di quelle che sentiamo di più. Si tratta dell’idea di tassazione del centrodestra, in particolare della Lega e di Forza Italia. In sintesi, è una tassazione uguale per tutti, ricchi e poveri. Come potrebbe funzionare per i lavoratori dipendenti?

Il sindacato Uil ha realizzato una simulazione che è comunque molto generica perché non è basata sui dettagli di una eventuale legge.

Come funziona la flat tax? La simulazione

flat tax
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Comunque prevede un’imposta proporzionale ai redditi prodotti, superando in questo modo il modello di Irpef adottato fino ad oggi e che porprio quest’anno è cambiato, passando da quattro a cinque.

La Lega propone la flat tax al 15% mentre oggi il primo scaglione Irpef prevede l’aliquota al 23% per i redditi fino a 15.000 euro. Questa proposta potrebbe portare benefici ai lavoratori dipendenti e in particolare a quelli con redditi più bassi. Ci sarebbe anche una no tax area per chi guadagna meno di 7.000 euro.

Forza Italia, invece, propone l’aliquota proporzionale della flat tax al 23%. Fratelli d’Italia pensa invece a una flat tax incrementale, cioè applicata solo ai redditi percepiti in più rispettoa quanto dichiarato l’anno antecedente. Facciamo un esempio: nel 2021 un cittadino ha guadangnato 40.000 euro e nel 2022 42.000 euro, la flat tax sarebbe applicata solo su 2.000 euro.

I lavoratori dipendenti in Italia sono circa 18 milioni. La simulazione proposta dalla Uil è senza deduzioni e detrazioni e hanno aggiunto la perdita di 960 euro netti annui, derivanti dal bonus di 80 euro, ipotizzandone il superamento.

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Nell’idea di flax tax (è più corretto chiamarla così visto che una proposta formale dettagliata non c’è ancora) dovrebbe inoltre essere prevista una deduzione di 3.000 euro per i dipendenti con reddito fino a 35.000 euro. La detrazione dovrebbe invece essere riconosciuta fino a 70.000 euro per le famiglie e avrebbe diritto ogni membro della famiglia.

Prendiamo ad esempio il caso di famiglia con reddito di 30.000 euro e un figlio, l’imponibile sarebbe 24.000 euro, con aliquota al 15% l’imposta sarebbe 3.600 euro.

Secondo la Uil, un lavoratore dipendente con reddito di 10.990 euro grazie alle deduzioni/detrazioni ha un’imposta del 7,19% e paga di Irpef 790 euro. Con la flat tax, invece, pagherebbe 1.649 euro a cui devono essere aggiunti i 960 euro.

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Secondo lo schema di Forza Italia, invece, con aliquota al 23% e no tax area di 12.000 euro, chi rientra in questa fascia non dovrebbe pagare imposte.

Più guadagni, più risparmi

Oggi chi ha un reddito di 13.490 euro paga 1.210 euro di Irpef con un’aliquota reale di 8,97%. Con la flat tax al 15% pagherebbe 2.024 euro. Dunque l’incremento mensile sarebbe di 136 euro.

Beneficerebbero i redditi più alti. Attualmente chi guadagna 27.440 euro, grazie a deduzioni e detrazioni, ha un’imposta media del 16,98%. Con l’aliquota fissa a 15% pagherebbe 42 euro in meno mensilmente. Più aumentano i redditi, maggiore sarà il risparmio.

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