Bce, i tassi e la fine dei bonus: cosa succede?

Cambia la situazione finanziaria per rispondere all’inflazione che continua a galoppare non solo in Italia e in Europa

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La situazione finanziaria in Europa inizia a cambiare per poter dare risposta all’inflazione in corso. La tensione con la Russia, principale importatore verso l’Europa di Gas ha fatto lievitare il prezzo di quest’ultimo a partire dall’inizio del conflitto. In realtà, il gas era già in aumento nei mesi che erano in prossimità dell’aggressione all’Ucraina da parte della Russia.

In Italia e in generale anche in Europa dal prezzo del gas dipende anche quello dell’energia elettrica. Gli impianti che producono corrente, infatti, sono principalmente alimentati a gas. Il tutto ha provocato l’aumento delle bollette costante nei mesi che si è a sua volta trasformato in aumento generalizzato dei prezzi, ossia inflazione.

La Bce abbassa i tassi, è addio ai bonus

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L’andamento ha raggiunto un livello tale che ha costretto la Banca centrale europea, organo regolatore dell’andamento della moneta e dei prezzi, ad intervenire per frenare l’inflazione. Lo strumento scientifico per ottenere questo risultato è l’aumento dei tassi di interesse. Infatti, quando c’è un’inflazione che non accenna a rallentare più circola denaro e più aumentano i prezzi.

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Un modo scientifico per frenare la corsa dei prezzi è rallentare la circolazione del danaro nel sistema economico, ossia alzandone il costo. Il denaro da prestare costa di più e su larga scala se ne metterà in circolo di meno. Ciò nel medio e lungo termine rallenta l’inflazione. Per ottenere gli effetti nel tempo previsto è necessario, tuttavia, che a livello finanziario si intervenga nella stessa direzione.

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Pertanto, erogare bonus a pioggia mentre si cerca di arrestare la circolazione del danaro aumentando i tassi di interesse può significare ostacolare l’obiettivo del ritocco in avanti dei tassi. Una politica espansiva va in contrasto con una politica restrittiva legata all’aumento dei tassi.

Per questo motivo nel prossimi mesi si registrerà un freno dei bonus a pioggia che sono stati protagonisti della politica economica italiana in questi due anni di pandemia. In quel tempo l’espansione era possibile perché non c’erano problemi legati all’inflazione. I consumi, anzi, andavano sostenuti con una politica espansiva che viene favorita anche con l’erogazione di danaro liquido nel sistema.

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