Pensione di vecchiaia: quanto spetta in caso di contributi

Il sistema italiano prevede il riconoscimento delle pensioni in relazione ai contributi versati durante l’arco della vita

Una grande notizia per i pensionati italiani: da ottobre, assegno più alto
Pensioni INPS (Foto Adobe)

In Italia il sistema pensionistico si basa sui contributi versati durante l’arco della vita lavorativa. Attualmente la normativa è regolata dalla legge Fornero, in vigore dal 2012. La legge prevede l’uscita dal lavoro a 67 anni  oppure con 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne.

In base alla legge Fornero, che ha completato quanto iniziato già con la riforma Dini del 1995 il calcolo delle pensioni avviene con il sistema contributivo. Questo metodo ha sostituito il calcolo retributivo ben più favorevole ai futuri pensionati. La modifica è stata dovuta per ragioni di equilibrio dei conti pubblici.

Pensioni, oggi è in vigore la legge Fornero

pensione
pensione (Foto Unsplash)

Il calcolo contributivo prevede il riconoscimento dell’assegno in base ai contributi versati. Il calcolo retributivo, invece, oltre ai contributi versati teneva conto del livello dello stipendio degli ultimi anni lavorativi. Questo fattore permetteva di ottenere un assegno di pensione più elevato rispetto a quello che si otterrà con il metodo contributivo.

Leggi anche: Stagionali e bonus 200 euro: come inoltrare la richiesta all’Inps

In sostanza, i pensionati del futuro avranno pensioni più bassi rispetto a coloro che hanno versato contributi prima del 1996. I lavoratori che avranno versato contributi a cavallo tra le due date subiranno un doppio calcolo: retributivo per i contributi versati fino al 1996 e contributivo per i contributi versati dopo il 1996.

Leggi anche: INPS: bonus 200 euro, chi può richiederlo fino a ottobre

Coloro che hanno versato 20 anni di contributi ma non arrivano ad una determinata soglia riceveranno la pensione minima che equivale a 535,86 euro per 13 mensilità. I requisiti per ottenere la pensione minima sono tre e variano nel reddito se si è sposati o meno: 67 anni di età anagrafica compiuti, 20 anni di contributi versati, reddito non superiore a 6799 euro annui se non si è sposati, 20.397 euro annui se coniugati. Esistono poi i casi in cui avendo versato dei contributi è possibile integrare la pensione con delle maggiorazioni che variano in base alle fasce d’età.

Impostazioni privacy