Pensione di cittadinanza, INPS può sospenderla anche per questo motivo

Dopo delle appurate verifiche l’INPS può sospendere l’erogazione della Pensione di Cittadinanza: ecco quando questo accade

pensione di cittadinanza
pensione di cittadinanza (Foto Pixabay)

In Italia tante persone che hanno superato i 67 anni e versano in condizioni economiche precarie ricevono la pensione di cittadinanza. Si tratta di un vero e proprio aiuto economico introdotto dal governo Conte per i nuclei familiari over 67 anni e per quelli dei disabili. La pensione di cittadinanza non è solo un sussidio ma anche un’integrazione del reddito familiare che consente di condurre uno stile di vita dignitoso.

Per ottenere la pensione di cittadinanza, così come avviene per il RdC, bisogna presentare apposita domanda all’INPS che poi la erogherà automaticamente una volta al mese. Quelli che molti non sanno è che la veridicità dei requisiti per ottenere la pensione di cittadinanza è constata solo in un secondo momento per cui molti potrebbero vedersi cadere il sussidio.

Pensione di cittadinanza: ecco quando l’INPS può sospenderla

pensione cittadinanza
pensione cittadinanza (Foto Pixabay)

L’INPS, dopo appurati controlli che arrivano anche dopo l’iniziale erogazione della pensione di cittadinanza, può accorgersi che mancava una qualche condizione nel beneficiario quando ha inviato la domanda. Può quindi capitare di ricevere la pensione di cittadinanza anche per diversi mesi prima che l’INPS si accorga che mancava una condizione per averla.

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In questo caso l’Istituto non solo sospende il pagamento ma richiede indietro anche le somme ricevute indebitamente. Uno dei motivi che sta provocando la revoca del beneficio è la mancanza, nelle domande, del requisito della residenza. La misura, infatti, richiede che il beneficiario sia residente in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi 2 in via continuativa.

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Un altro motivo che porta alla sospensione della misura è quando il patrimonio mobiliare non viene aggiornato. In questi casi l’INPS chiede la restituzione dell’importo e in attesa del pagamento dell’indebito anche eventuali nuove domande saranno sospese. Se non si restituisce quanto avuto indebitamente l’INPS potrebbe procedere con il recupero coatto in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.

Nel caso in cui le cifre da restituire sono alte, si può richiedere all’INPS la rateizzazione della restituzione in massimo 24 mesi. Per riattivare il pagamento della pensione basta iniziare a pagare il primo bollettino della rateizzazione accordata per sbloccare i pagamenti della pensione di cittadinanza.

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