Truffe agli anziani, le più comuni: attenzione a queste situazioni

Truffe agli anziani. Delinquenti senza scrupoli adottano vari metodi per sottrarre soldi alle persone: come riconoscerle

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Da sempre purtroppo sentiamo di fatti che vedono gli anziani vittime di truffe. Con il tempo i criminali che commettono questi raggiri si sono evoluti sfruttando gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia.

Alcuni raggiri, però, sono sempre gli stessi. I metodi non cambiano ma in molti casi riescono sempre a farla franca. Ma quali sono i più comuni e diffusi? Conoscerli non può che essere un’informazione positiva perché tiene sugli attenti i nostri anziani ma anche i figli, dando loro la possibilità di spiegare come devono comportarsi.

Truffe agli anziani, a cosa bisogna stare attenti

Attenzione quando alla porta si presentano delle persone sconosciute, uomini o donne che siano. Sono eleganti, parlano bene e riescono a entrare, convincendo la vittima a farsi consegnare oro e soldi. Le scuse possono essere molteplici. Si possono presentare come impiegati dell’Agenzia delle Entrate con la quale un parente ha un debito. Oppure prima chiamano, imitando la voce di un figlio o di nipote, dicendo che tra poco arriverà un amico a ritirare dei soldi per via di un’emergenza.

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Un metodo che usano è quello del controllo del denaro quando ritirano la pensione. Si presentano sempre come persone dell’Agenzia delle Entrate e dicono che devono controllare la serie di banconote perché pare ci siano dei problemi. Con dei complici scambiano i soldi e alla vittima consegnano banconote false.

C’è anche la truffa del finto pacco. Bussano alla porta dicendo che devono consegnare un pacco che è stato ordinato da un figlio o da un nipote. Non aprite mai la porta e fatelo lasciare in portineria, nella cassetta della posta o fuori la porta. Chiedono soldi per la consegna ma se fosse vero che si trattasse di un pacco da consegnare, tutto sarebbe già stato pagato.

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La più classica delle truffe purtroppo funziona ancora, quella dello specchietto. Mentre state guidando sentirete un rumore. È stato provocato da qualcosa (generalmente un bastone) che ha rotto il vostro specchietto retrovisore o quello dell’auto che vi si affiancherà per chiedere la riparazione. Diranno che è inutile coinvolgere le assicurazioni e che è il caso di procedere con il pagamento in contanti.

Il furto dei dati

Infine tra le più “tecnologiche”, c’è la truffa del phishing. Avviene via web e ha l’obiettivo di ottenere i dati sensibili. Sullo smartphone giunge un sms, un’email oppure una telefonata. I truffatori dicono di essere la banca, le poste, l’Inps o l’Agenzia delle Entrate. Generalmente il messaggio è allarmistico, si dice che è stato riscontrato un problema sul conto come un accesso indesiderato e qualcosa non va.

Per risolvere tutto c’è bisogno dei dati personali e del Pin della carta. Queste sono informazioni che non vanno mai date, a nessuno, neanche all’impiegato allo sportello. Si rischia di ritrovarsi senza un euro sul conto nel giro di poco tempo.

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