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Chi ha un figlio dislessico può richiedere questo bonus

Bando per fornire bonus e agevolazioni nei contesti con figli dislessici; succede in questa Regione. In cosa consiste

Bonus figlio dislessico (Foto Pexels)

Istituzionalmente si è portati a considerare l’ampia maglia di bonus, di fondi messi a disposizione per le criticità di carattere contingente. In realtà, come spesso si fa notare, esistono risorse economiche destinate per ragioni previdenziali nel contesto della salute, o meglio, là dove si registrano deficit della salute. Si pensi al consistente bagaglio di diritti previdenziali ed economici regolati dalla legge 104 nei confronti delle persone disabili. 

Ciò consente di abbattere le barriere circa le possibilità di realizzazione nell’esistenza del soggetto, ovvero, sia barriere precipuamente relative all’handicap, sia le barriere poste dai limiti legislativi, di natura – ovviamente – discriminatoria. Buona parte degli strumenti agevolativi viene dallo Stato, ma anche altri organi possono contribuire se dispongono dei necessari fondi.

Per chi ha un figlio dislessico, vi sono questi fondi a disposizione

Bonus figlio dislessico (Foto Pexels)

I beneficiari, come si può immaginare, sono le persone disabili o con deficit di varia natura psicofisica e i loro parenti che più strettamente li accudiscono. In particolare, se si tratta di minori, sono i genitori a ricevere le somme dedicate. Spesso sono le Regioni ad integrare supporti specifici o ad istituirne ex novo. Un esempio viene dalla Regione Lombardia, la quale finanzia un fondo destinato ai nuclei familiari con figli dislessici.

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I genitori con a carico dei figli affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), se residenti in Lombardia, possono ricevere un contributo riconosciuto nella misura del 70 per cento della spesa non inferiore a 300 euro e non superiore a 16 mila, fino al compimento 25esimo anno di età del figlio. Tale fondo a cui si ha accesso con specifico bando se si possiede un ISEE inferiore o uguale a 30 mila euro, integra la cosiddetta indennità di frequenza erogata dall’INPS.

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All’erogazione mensile si accede se i minori disabili frequentano corsi scolastici, oltre a: un’età inferiore ai 18 anni; la cittadinanza italiana o l’appartenenza CEE; dimostrare la frequenza di corsi di studio in strutture riconosciute; dimostrare lo stato di bisogno economico e il disturbo DSA quale ostacolo alle attività scolastiche. All’indennità, vanno aggiunte detrazioni in dichiarazione dei redditi, oltre alle agevolazioni per orario di lavoro flessibile indirizzate ai genitori.

Pubblicato da
Roberto Alciati