Avviso INPS assegno unico: rischi di perdere i soldi

Arrivano i chiarimenti dell’Ente previdenziale che annuncia le modifiche al contributo per le famiglie a partire dal 2023. Di cosa si tratta

rischio soldi assegno unico 2023
Assegno Unico (Foto Adobe)

Con la crisi energetica in corso, si percepisce in maniera netta l’esigenza di un’indispensabile rete di bonus emergenziali per supportare i singoli cittadini e le famiglie nelle spese per le onerose bollette energetiche, l’inflazione galoppante e la diminuzione del potere di acquisto. Non soltanto sono più vive le criticità diffuse tra i soggetti percepenti il Reddito di Cittadinanza ma anche le abituali necessità dei nuclei familiari. 

Dal 1° marzo 2023, le spese di mantenimento dei figli sono supportati dallo strumento previdenziale dell’Assegno Unico e universale per le famiglie, messo a disposizione dell’INPS. Il sussidio è rivolto ai nuclei dove è presente almeno uno dei genitori impegnato in attività da lavoro dipendente e vi sono figli a carico fino al compimento del 21° anno di età o figli disabili senza limiti anagrafici.

Avviso INPS assegno unico: non si riceveranno tutti i soldi

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Assegno Unico (Foto Adobe)

L’Assegno Unico per le famiglie si può integrare – con reciprocità – con strumenti assistenziali quali l’assegno del Reddito di Cittadinanza, tanto che l’Ente previdenziale provvede all’accredito direttamente sull’apposita carta RdC emessa da Poste Italiane, ma con tempistiche distinte e con pagamenti non cumulabili. In virtù della sua “universalità”, la misura è destinata a tutti i soggetti sopraindicati, senza distinzioni.

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Cambia invece l’entità della misura, variabile per ciascun nucleo; viene destinato un assegno mensile ad ogni figlio di un nucleo fino ad un massimo di 175 euro se il reddito annuo lordo è inferiore a 40 mila euro; se la soglia reddituale familiare è pari o supera i 40 mila euro, il rateo è fisso a 50 euro mensili. Il dato del reddito viene ricavato dall’ISEE richiesto alla presentazione della domanda; l’assegno a importo fisso si ottiene altresì in assenza di ISEE.

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La durata dell’AU è pari a un anno e mezzo, fino a tutto il 2022. Con l’anno 2023, infatti sono state annunciate novità circa l’invio delle domande: coloro in possesso di redditi sopra la soglia succitata non dovranno allegare una nuova attestazione ISEE alla domanda di rinnovo della misura; nulla cambia sotto la soglia, dove i nuclei debbono allegare nuova comunicazione per ottenere le maggiorazioni previste. I genitori che hanno inviato la domanda dopo il 30 giugno scorso non otterranno tutte le mensilità (incluse di arretrati), analogamente agli invii dal 30 marzo. Con l’accoglimento della domanda si percepirà dunque la somma dal mese successivo alla domanda e soltanto le mensilità che seguiranno.

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