Quinto Poste, cosa succede se muore il titolare? | Sorpresa

Scopriamo cosa potrebbe succedere riguardo l’argomento della cessione del Quinto Poste. A chi toccherà l’eredità?

Eredità Quinto Poste
Sede Poste Italiane-(Foto Adobe)

Di solito durante una vita, un individuo o più di uno, deve fare ricorso a dei prestiti per poter andare avanti e cercare di poter far star bene la propria famiglia ed anche se stesso. Estinguere i debiti che si fanno con banche o con dei privati non è per niente facile e il rischio di estinzione può cadere su altre persone.

C’è infatti il rischio, qualora il titolare del debito morisse che i suoi eredi, come i figli di debbano “accollare” l’estinzione del pagamento del prestito richiesto da un padre. Ma è possibile evitare tutto ciò, mettendo in difficoltà poi la propria condizione economica?

La cessione del Quinto Poste

Eredità Quinto Poste
Eredità-(Foto Adobe)

La cessione del Quinto Poste, è un prestito per dipendenti pubblici, statali e pensionati che permette di ottenere liquidità in maniera rapida e semplice. Utile per poter aver un progetto per i figli, nipoti, attraverso la cessione del Quinto Poste è possibile. Bisogna però sapere entro quanto tempo estinguere il debito.

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Ma parte spontanea una domanda: cosa succede se all’improvviso morisse il titolare prima di aver estinto il prestito? Saranno i suoi eredi a dover pagare? Il Codice Civile degli eredi, evidenzia che, se capitasse la morte di un genitore che ha effettuato un prestito, dovranno essere loro a colmare i debiti. Ma c’è una possibilità che ciò non avvenga.

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I figli di un cittadino che ha effettuato un prestito, e che rinunciano ad una possibile eredità, non sono forzati alcunché a risolvere i debiti lasciati da un genitore che non riuscisse a pagare causa morte improvvisa. La cessione del quinto è un prestito che viene rimborsato con una trattenuta effettuata direttamente dallo stipendio o dalla pensione per una quota pari al 20% e richiede, obbligatoriamente, la stipula di una polizia a rischio vita e rischio perdita del lavoro.

È presente però, un atto disciplinato dall’art. 490 del Codice civile, che permette di fare un vero e proprio inventario del patrimonio del defunto, separandolo dai beni dell’erede. In questo modo, le agenzia di prestiti, o banche che hanno effettuato il movimento, non possono chiedere la restituzione del denaro agli eredi.

Quindi i figli, potrebbero stare tranquilli, perché la cessione del quinto prevede per legge la stipula di un accordo riguardante una polizza sul rischio-vita.

 

 

 

 

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