INPS pone questi obblighi ai pensionati che vivono all’estero

Quali procedure seguire per ottenere dei vantaggi fiscali da pensionati Inps trasferendosi all’estero

pensionati estero come
Pensionati estero (Foto Adobe)

Cambiare la vita e trasferirsi all’estero per godere al meglio dei benefici della pensione non è un sogno. È possibile attenendosi a delle precise condizioni e iter burocratici che rispettino le norme fiscali italiane e del paese di destinazione. Alcuni paesi europei per attrarre nuovi residenti, in particolare anziani pensionati, hanno emanato leggi fiscali particolarmente vantaggiose.

Per regolare questo trasferimento di persone e di redditi tra alcuni paesi sono presenti inoltre delle convenzioni che è necessario rispettare per evitare problemi in caso di controlli e verifiche da parte dell’Inps. Ogni anno centinaia di pensionati italiani si trasferiscono all’estero ogni anno, ma ormai i controlli Inps sono severi e non devono essere sottovalutati.

Come trasferirsi all’estero da pensionati Inps

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Pensionati estero (Foto Adobe)

Per essere considerati residenti fiscalmente all’estero si deve:

  • non essere iscritti all’anagrafe dei residenti in Italia per più di 183 giorni all’anno;
  • essere iscritti all’AIRE (Anagrafe italiani residenti all’estero);
  • non aver domicilio per più di metà dell’anno in Italia;
  • non avere dimora per più di metà dell’anno in Italia.

Se manca una sola di queste condizioni si è considerati residenti fiscalmente in Italia. Inoltre l’Agenzia delle Entrate considera gli emigrati italiani in paesi con regimi fiscali agevolati, appartenenti alla cosiddetta blasck list, ancora residenti fiscalmente in Italia, salvo prova contaria a carico del contribuente.Questi paesi sono i cosiddetti paradisi fiscali e per spostavi stabilmente la propria residenza fiscale occorre fornire una documentazione  circostanziata al Fisco.

Tuttavia il trasferimento in paesi non appartennti alla black list, quali Portogallo, Cipro, Tunisia, Grecia, Spagna (Isole Canarie), Romania, eccetera, non crea particolari problemi se si rispetta l’iter burocratico. Un’osservazione da fare è la differenza tra pensioni derivanti da attività nel settore privato e pensioni da settore pubblico. Le prime infatti, per i paesi convenzionati con l’Italia, devono essere tassate esclusivamente nello stato dove il titolare della pensione si è trasferito.

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Per le seconde invece le possibilità di trasferimento all’estero sono assai ridotte, in quanto pochi paesi (la Tunisia per esempio) consentono agevolazioni fiscali anche per gli ex dipendenti pubblici in pensione. In pratica i trasferimenti all’estero dei pensionati sono regolati dalle convenzioni dell’Ocse, oltre che dalle leggi nazionali.

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Quindi per un trasferimento sicuro si deve perfezionare il trasferimento di residenza all’estero, avere una pensione Inps privata e trasferirsi in una nazione convenzionata con l’Italia sul base delle regole Ocse.

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