Opzione donna, novità in arrivo per il 2023: intesa vicina

Anno nuovo, vita nuova: ma soprattutto tanti, tantissimi cambiamenti. Tra le tante novità del 2023 troviamo anche l’Opzione Donna.

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Opzione donna (Preso da Canva)

Si continua a parlare dell’Opzione Donna, che più che una novità e un vero e proprio ritorno proposte nelle ultime settimane dal nuovo governo. Nello specifico, quando parliamo di questa possibilità, ci riferiamo a una legge riferita e dedicata alle donne e alla pensione.

Secondo quanto stabilito dall’Opzione Donna, infatti, le donne avranno la possibilità di andare in pensione a sessant’anni e con trentacinque, o trentasette, anni di contributi alle spalle. Se prima, infatti, questa legge sembrava ben lontana dal concretizzarsi, ora le cose sembrano essere ben diverse.

2023, in arrivo l’Opzione Donna: cosa succede

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Opzione donna (Preso da Canva)

Rispetto a qualche settimana fa, infatti, Governo e Maggioranza sembrano essere molti più uniti e soprattutto concordi su quello che dovrà essere il destino dell’Opzione Donna. In particolare, rispetto agli inizi di quando si è cominciato o per meglio dire si è tornati a parlare di questa legge, adesso sembra essere ufficialmente messa da parte l’idea di un prepensionamento. Precedentemente, infatti, era stato proposte che le donne potessero andare in pensione prima del tempo in base al numero di figli e/o anche in base alla presenza o meno di soggetti invalidi da assistere nella famiglia.

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Se, però, la questione sembra accantonata per quanto riguarda i figli, non si può dire lo stesso invece per il secondo aspetto: ovvero l’idea secondo cui l’Opzione Donna permetterebbe alle donne con disabilità o che assistono persone con disabilità, o ancora dipendenti di un’azienda in crisi, di anticipare il proprio pensionamento. Al momento, infatti, sarebbero in corso tutta una serie di verifiche tecniche per poter verificare la reale compatibilità finanziaria con quanto proposto.

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In ogni caso, però, per molti non si può ancora dire esclusa del tutto l’idea di partenza dell’Opzione Donna. Vale a dire quella cheprevedeva di abbassare l’età di pensionamento a cinquantotto o cinquantanove anni, lasciando tuttavia i trentacinque anni di contributi. E creando, in questo modo, ben quattro categorie dell’Ape Sociale per rientrare in questa legge. Tutto sta, dunque, nel vedere quali saranno le decisioni ultime e soprattutto definitive del Governo, che in ogni caso sembra ben deciso a proseguire con l’ufficializzazione di questa donna: per tanto, sembra proprio che con il nuovo anno potremo anche assistere all’inserimento di questa norma nella Legge di Bilancio.

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