Confermato: niente sconto per queste cartelle esattoriali

Brutta notizia per molti italiani che non riceveranno alcuno sconto per queste cartelle esattoriali: di quali si tratta

Cartelle esattoriali cancellate nel 2023
Agenzia Entrate Riscossione (Pensioniora.it)

È tutto fatto per quanto riguarda la Legge di Bilancio 2023. Infatti d’ora in poi non ci saranno variazioni al testo della manovra, bensì solo passaggi blindati da voto di fiducia. Il testo stesso verrà invece licenziato da Montecitorio il 23 dicembre, mentre tra il 27 e il 29 ci sarà la discussione in Senato per approvarlo definitivamente e farlo entrare in vigore dal 1° gennaio 2023. Nonostante i ritardi, il Governo sta facendo di tutto per non sforare con i tempi oltre il 31 dicembre, rischiando così che si finisca nell’esercizio provvisorio.

La parte più sostanziosa delle risorse della Manovra, cioè 21 miliardi, saranno destinate a misure contro il caro dell’energia. Più in generale, le novità principali (nuove norme) riguardano la rinegoziazione dei mutui, il cuneo fiscale, il superbonus, i pagamenti digitali, le rivalutazioni delle pensioni, il congedo parentale, il bonus psicologo, i bonus cultura e in ultimo, non per importanza, il condono delle cartelle esattoriali.

Condono cartelle esattoriali: le decisioni del Governo

Cartelle esattoriali cancellate nel 2023
Cartelle esattoriali (Pensioniora.it)

Resta nella manovra, anche nel 2023, la sanatoria che però subirà delle modifiche. In primis, c’è da dire che sono escluse dal condono fiscale tributi e multe. Lo sconto ci sarà su sanzioni e interesse. In automatico, invece, saranno eliminate le cartelle esattoriali, su tasse all’Erario e contributi, affidate all’agente di riscossione nel periodo tra il 2000 e il 2015. Ritornando ai tributi comunali, come l’Imu, questi andranno pagati ma con l’azzeramento di interessi e sanzioni. Dalle multe, invece, verranno esclusi gli interessi ma non le sanzioni.

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Per ciò che concerne liti pendenti e accise, sarà possibile sanare le controversie in tribunale pagando cifre variabili a seconda del grado di giudizio. Bisognerà, invece, aspettare il 31 marzo 2023 per la cancellazione dei debiti condonati, in modo da consentire alle amministrazioni locali di coordinare la misura con l’approvazione del bilancio. Potrebbe essere concesso ai Comuni la capacità di decidere se ampliare la misura e lasciare lo stralcio.