RdC 2023 | Cosa può accadere in caso di chiamata lavoro

Nuove regole anche per l’RdC nel 2023, prima che venga abolito l’anno successivo: cosa accadrà in caso di chiamata di lavoro

RdC 2023, come funzionano le offerte di lavoro
Offerta di lavoro (Adobe Stock – pensioniora.it)

Il Governo Meloni in queste settimane ha lavorato in maniera incessante per la definizione della Legge di Bilancio in cui sono presenti diversi emendamenti. L’iter di approvazione è iniziato proprio oggi con l’impossibilità di modificare il testo della Manovra che poi verrà discussa in Senato tra il 27 e il 29 dicembre, prima di essere approvata entro il 31 dicembre.

Se si dovesse sforare, infatti, si finirebbe nell’esercizio provvisorio. Tra le tante novità di queste Legge di Bilancio non è un mistero che alcune delle più sostanziali riguardano il reddito di cittadinanza. A partire dalla riduzione delle mensilità e finendo con l’eliminazione nel 2024, passando per modifiche a regole riguardanti offerte di lavoro, versamento dell’affitto e sgravi fiscali per i datori di lavoro che assumeranno.

RdC 2023, stretta sulle chiamate di lavoro: i dettagli

Che fine farà l'RdC
Reddito di Cittadinanza (Pensioniora.it)

Nessuna congruità dell’offerta di lavoro: questa è una delle novità più discusse che il Governo Meloni ha introdotto nella Manovra riguardo all’RdC. Nel 2023, infatti, perderà il lavoro chiunque rifiuti la prima offerta lavorativa per qualsiasi motivo esso sia. “Un mondo perfetto dove tutti trovano il lavoro dei loro sogni, ma se rifiuti di lavorare con lavoro dignitoso perché accetti solo quello non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato con le tasse pagate da chi ha accettato un lavoro che spesso non era ciò che voleva”, queste le parole del premier Giorgia Meloni sulla questione. Una buona notizia, invece, arriva per i datori di lavoro che assumeranno percettori di reddito. Per loro aumenterà dai 6.000 euro a 8.000 la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali.

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Altre novità riguardo l’RdC sono legate alle mensilità, le quali passeranno da 8 a 7 per gli occupabili. L’eliminazione del sussidio, in favore di una misura di sostegno più mirata, avverrà invece nel 2024. Risvolti anche per chi lo utilizza per pagare l’affitto. Con le nuove modifiche, tale quota sarà versata direttamente all’affittuario.

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