Quanto costa un contratto comodato d’uso (e cosa sapere)

Noi di PensioniOra oggi abbiamo deciso di affrontare l’argomento del contratto di comodato d’uso: quanto costa e soprattutto cosa sapere.

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Contratto comodato d’uso (Foto Pixabay – PensioniOra.it)

Quando parliamo di contratto di comodato d’uso facciamo riferimento a una formula specifica secondo una parte in causa consegna, a una seconda parte in causa, un bene mobile o immobile che sia. L’obbiettivo è che, questa seconda persona, possa usufruire del bene in questione solo per una determinata parentesi di tempo: vale a dire che lo scambio non è da considerare a tempo indeterminato, bensì determinato.

Dunque, viene facile intuire che uno degli aspetti fondamentali alla base del contratto da comodato d’uso è certamente quello della restituzione. Questo perché, appunto, si fa riferimento a uno scambio momentaneo e non assolutamente definitivo. Vediamo adesso, però, di scoprire quali sono alcuni degli aspetti principali di cui bisogna essere a conoscenza e soprattutto qual è il suo costo.

Comodato d’uso, cosa sapere sul contratto

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Contratto comodato d’uso (Foto Pixabay – PensioniOra.it)

Iniziamo, come prima a cosa, a capire come funziona il contratto di comodato d’uso. E cominciamo a dire che questo può essere soggetto a registrazione qualora vi siano due condizioni: il primo è se sono stati redatti in forma scritta, mentre il secondo è qualora siano stati stipulati in forma verbale.

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Da non sottovalutare, però, anche quelli stipulati verbalmente e relativi ad immobili. Altra alternativa presente è quella di registrare il proprio contratto presentando domanda presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Ma arriviamo adesso a parlare di uno degli argomenti più importanti quando si tratta del contratto da comodato d’uso e che tutti non fanno altro che chiedersi: ovvero qual è l’imposta che bisogna pagare e se questo presenta un costo. Ebbene, specifichiamo che solitamente questi presentano un importa di registro pari al valore di duecento euro.

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Qualora, però, siano stati presentati in forma scritta, allora va aggiunta anche una bolla dal valore di sedici euro. Nel caso dei contrassegni, invece, l’importo è di sedici euro ogni quattro facciate scritte o, in alternativa, ogni cento righe. Un prezzo che, nonostante tutto, non appare poi così considerevole: molto spesso, infatti, molte persone tendono a tergiversare per paura della somma che potrebbero ritrovarsi a dover pagare.

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