Pensioni, nuovi aumenti in arrivo | Quanto si avrà questa volta

Pronta una nuova integrazione da destinare ai trattamenti pensionistici INPS dopo l’aggiornamento di inizio anno. Quando avverrà

in arrivo nuovo incremento pensione
Pensione INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Con l’inizio del nuovo anno, il calendario fiscale fissato dall’INPS si è presentato da subito rovente. Rispettando le consuete scadenze, i primissimi giorni successivi alle festività sono stati contrassegnati dalla prima tornata del 2023 relativa alla consegna in contanti delle pensioni presso gli uffici postali; il tutto secondo i giorni stabiliti dall’Ente previdenziale, convocando gli anziani percettori in base all’ordine alfabetico del cognome.

Diversa prassi per gli omologhi che hanno scelto invece l’opzione di ricevere il rateo pensionistico direttamente con la modalità dell’accredito sul conto corrente personale da parte dell’INPS, comodamente da casa, beneficiando della medesima puntualità e risparmiando tempo e inutili code allo sportello. Nell’anno appena chiuso, le pensioni sono state il terreno di riformulazione sistemica quanto di sperimentazione per quanto riguarda le forme di sostegno economico verso i più deboli.

Pensioni, deciso un ulteriore incremento dei cedolini

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Pensione INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dopo un 2022 segnato dall’insistente crisi energetica ed economica che ha eroso il tessuto sociale nei corrispettivi bilanci familiari di lavoratori e pensionati in difficoltà, già danneggiati da condizioni di povertà pregressa o dal contestuale impoverimento progressivo, diversi bonus economici rilasciati decreto dopo decreto dai precedenti governi sono appunto approdati in primo luogo nell’alveo dei cedolini pensionistici.

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Oltre ai bonus da 200 e da 150 euro, un passo significativo è stato dato dall’anticipo di una parte dell’adeguamento ISTAT, istituzionalmente operato entro il primo trimestre dell’anno successivo agli indici di competenza. L’iniziativa di anticiparlo è giustificata dall’azione di contrasto alla persistente inflazione, che ancora nel 2023 si affaccia con una previsione di accelerazione a due cifre percentuali.

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Dunque, lo scorso settembre i cedolini sono stati rivisti con un incremento del 2 per cento, operato sulla base delle aliquote reddituali. Dal 1° gennaio, il MEF ha deciso di replicare con un’ulteriore rivalutazione stimata nell’ordine dell’indice provvisorio sugli aumenti dei prezzi al consumo: 7,3 per cento. Ancora una volta per dare un’iniezione – sebbene calmierata – delle casse dello Stato sugli esborsi tra rincari delle bollette ed aumento generalizzato del costo della vita. Le novità introdotte dall’ultima legge di bilancio comprendono anche l’indicazione del tasso effettivo ISTAT, pari all’8,1 per cento. Dunque, il differenziale dello 0,8 per cento sarà – come di norma – oggetto del conguaglio che si avrà all’inizio del 2024, ma non è detto che il governo Meloni decida di anticiparlo.

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