Fai ripetizioni private? Ecco perché rischi col fisco

Coloro che fanno ripetizioni private devono prestare molta attenzione a non evadere le tasse: guai con il Fisco!

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evasione fiscale doposcuola (Foto Adobe-pensioni.it)

L‘evasione fiscale in Italia è molto alta e i vari governi che si succedono hanno come obiettivo quello di ridurla drasticamente. Per la lotta all’evasione fiscale il governo Draghi, ad esempio, ha stabilito un tetto limite ai pagamenti in contanti, cosa che ha poi adottato anche il governo Meloni. Si prediligono dunque i pagamenti con carta di credito anziché con contanti.

Nel nostro Paese, secondo alcune indagini che fanno capo al 2019, l’evasione fiscale e contributiva ha raggiunto il 4,1% del PIL, pari a 99,2 miliardi di ieri. Le tasse evase maggiormente riguardano l’IRPEF; seguono poi IRES, IVA, IRAP e IMU e TASI. A rischiare con il fisco, poi, anche chi fa lezioni di doposcuola private…ecco il motivo.

Evasione fiscale: attenzione se si fanno ripetizioni private

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evasione fiscale doposcuola (Foto Adobe-pensioni.it)

I motivi principali che portano all’evasione fiscale sono l’alta pressione fiscale e la mancanza di cultura della legalità fiscale; seguono poi controlli insufficienti. Come detto, i precedenti governi hanno cercato di stanare questo fenomeno attraverso incentivi che riguardavano il pagamento con carte di credito, come il cashback e hanno alzato il tetto dei pagamenti in contanti.

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Le regioni in cui si evade maggiormente sono la Calabria e Campania che rappresentano quasi il 20% a livello nazionale. Lombardia e Friuli Venezia Giulia occupano gli ultimi posti con una percentuale dell’11%. Le città invece dove si evade di più sono Crotone, Agrigento e Cosenza: la percentuale raggiunge oltre il 40%. In coda Torino, Parma e Milano.

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Ad evadere maggiormente il Fisco, poi, sono i lavoratori autonomi e tra questi rientrano chi fa ripetizioni private e gli artigiani come gli elettricisti, i falegnami, i fabbri, gli idraulici e i muratori. In questi casi, infatti, sia chi fa lezioni privati che gli artigiani non emettono affatto la fattura o lo scontrino oppure emettono con importi diminuiti. La più basse evasione fiscale, invece, si registra tra commercialisti, notai e veterinari.

Per quanto riguarda bar e ristoranti, alcune indagini stabiliscono che viene battuto lo scontrino solo nel 50% dei casi. Invece, nel settore della Sanità, evade il 34% dei medici specialisti e dei dentisti, il 40% degli psichiatri/psicologi, il 38% dei dietologi e dei nutrizionisti, il 25,3% dei veterinari. Bassa invece l’evasione per quanto riguarda le farmacie: solo il 2,3%.

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