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Bonus e Incentivi

Assegno unico | Forse dovrai restituire soldi all’INPS

Alcune famiglie dovranno presto restituire i soldi dell’Assegno Unico percepiti nei mesi scorsi all’INPS: il motivo

restituzione soldi assegno unico (Foto Adobe-pensioni.it)

Il governo Meloni ha prorogato molti degli incentivi e dei bonus che erano stati precedentemente erogati dal governo Draghi. Tra questi figura l‘Assegno Unico Universale, una misura destinata a famiglie con figli fino a 21 anni di età e senza limiti di età nel caso di figli con una qualche disabilità.

Inoltre per il 2023 sono previste varie maggiorazioni che riguardano proprio l’Assegno Unico. Nonostante questo, però, l’INPS potrebbe presto richiedere la restituzione di alcune somme di denaro che sono state accreditate sui codici IBAN di molte famiglie beneficiare della misura. Ecco il motivo.

Assegno Unico: ecco chi dovrà restituire i soldi all’INPS e perché

restituzione soldi assegno unico (Foto Adobe-pensioni.it)

L’INPS potrebbe richiedere la restituzione di alcune somme erroneamente erogate nel 2022. A rischiare sono le famiglie composte da un solo genitore: i beneficiari dell’assegno unico appartenenti a questa categoria, da novembre 2022 si sono visti iniziare a sottrarre dalla quota mensile la maggiorazione, fino a 30 euro, riconosciuta nel caso in cui entrambi i genitori abbiano un reddito da lavoro.

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Oggi queste persone potrebbero dover restituire un importo che può arrivare fino a 210 euro per figlio. Il motivo è che il legislatore ha voluto riconoscere un sostegno aggiuntivo a quelle famiglie dove entrambi i genitori sono impegnati in un’attività lavorativa e devono ricorrere ai servizi di baby sitter. In questo caso c’è una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili per chi ha un Isee inferiore a 15.000 euro.

Ne consegue che l’INPS riconoscerà la maggiorazione solo ai nuclei in cui sono presenti entrambi i genitori. Per questo motivo alle famiglie monogenitoriali che nei primi mesi del 2022 hanno beneficiato della maggiorazione, potrebbe arrivare la richiesta di restituzione delle somme precedentemente erogate.

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Nel decreto non viene fatta menzione dei nuclei costituiti da un solo genitore ma molte famiglie monogenitoriali hanno comunque richiesto la maggiorazione in oggetto anche perché nel modulo di domanda Inps non erano ben specificati i requisiti. L’INPS aveva già interrotto l’erogazione dell’Assegno ai nuclei monogenitoriali e la Legge di Bilancio 2023 non ha cambiato la norma.

L’Inps si trova ora costretta a sanare la situazione delle 7 mensilità con maggiorazione erogate erroneamente, ovvero quelle da marzo a settembre. Ai beneficiari potrebbe essere richiesta indietro una somma che potrebbe arrivare a 210 euro per figlio. Nel caso di una madre vedova con due figli minori, l’importo totale sarebbe quindi di 420 euro, oppure un padre solo con tre figli potrebbe dover restituire 630 euro.

Pubblicato da
Ramona Buonocore