Stipendi NoiPA marzo | Spiacevole sorpresa per i lavoratori

Brutte notizie per i dipendenti del settore pubblico: NoiPA non riporta una voce importante sullo stipendio di marzo

NoiPA
stipendio marzo noipa (Foto NOIPA-pensioni.it)

Sono milioni gli italiani che lavorano nel settore dei comparti pubblici e che, ogni mese, ricevono lo stipendio accreditato su NoiPA. NoiPA è la piattaforma realizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del personale e dei servizi del Ministero dell’Economia e delle Finanze per la gestione del personale della PA.

Il sistema lavora ogni giorno per essere al fianco delle Pubbliche Amministrazioni, seguendo passo dopo passo tutti gli aspetti legati alla gestione del personale. Per quanto riguarda lo stipendio NoiPA del mese di marzo è in arrivo una brutta notizia che arriva direttamente dal funzionaro MEF Duilio Mazzotti.

NoiPa, stipendio marzo: brutta sorpresa in arrivo

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stipendio marzo noipa (Foto NOIPA-pensioni.it)

Duilio Mazzotti, funzionario del Ministero dell’Economia e delle Finanze ed esperto delle paghe ha annunciato, tramite i canali social, che non ci sarà nessuna liquidazione dell’assegno accessorio temporaneo sullo stipendio del mese di marzo. Nello specifico si tratta del bonus dell’1,5% destinato ai dipendenti pubblici così come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 del governo Meloni.

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Il Comma 330 della Legge di Bilancio 2023 del governo Meloni, approvata da Camera e Senato lo scorso 30 dicembre, prevede che nel 2023 ai “dipendenti pubblici sarà erogato un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, nella misura dell’1,5% dello stipendio”. Nonostante ciò non è previsto nessun incremento per il mese di marzo.

Il motivo è che NoiPA non è stato ancora autorizzato a liquidare l’assegno accessorio temporaneo su 13 mensilità previsto dalla legge finanziaria. Come riferisce Mazzotti sui suoi canali social, i motivi sarebbero prettamente tecnico-giuridici legati al concetto di “accessorio” dove sono presenti due scuole di pensiero.

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La prima scuola di pensiero si riferisce alla liquidazione direttamente in busta paga assimilato alla retribuzione accessoria fissa e continuativa, come ad esempio l’indennità di amministrazione o retribuzione professionale docenti; l’altra scuola di pensiero prevede di liquidare su autorizzazione del proprio ufficio come per esempio lo straordinario. In attesa della soluzione le buste paga restano quindi ferme.

Ad andarci di mezzo in questa diatriba sono proprio i dipendenti pubblici che, in attesa che la situazione venga sbrogliata, non avranno nessun bonus dipendenti nel cedolino NoiPA del mese di marzo. Le busta paga restano quindi ferme.