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Spesa al supermercato | Finalmente una buona notizia

Allentamento della spinta inflazionistica nel mese di gennaio, qualche segnale incoraggiante nel carrello della spesa degli italiani

Spesa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Continua il periodo di incertezza economica per consumatori e imprese che devono ancora confrontarsi con prezzi e tariffe elevati. Eppure segnali di controtendenza non mancano a partire dal rallentamento dei prezzi dei carburanti alle stazioni di servizio. In questo caso il temuto rincaro dovuto al blocco delle importazioni dei prodotti petroliferi raffinati provenienti dalla Russia non c’è stato.

Anche il costo del gas naturale è in calo sui mercati internazionali dai mesi scorsi, anche se questo si rifletterà con maggior lentezza sulla maggior lentezza sulle bollette di molti italiani. Tuttavia segnala un rallentamento delle speculazioni che hanno contribuito a determinare i forti incrementi avvenuti nell’ultimo anno.

Cosa succede alla spesa nei supermercati, segnali di ottimismo?

Spesa (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’Istat registra nel mese di gennaio un rallentamento dell’indice di inflazione che scende al 10%, contro il +11,6% del mese di dicembre e del +11,8% dei mesi di ottobre e novembre. A rallentare sono i rincari dei beni alimentari e dei prodotti per la cura della perdona e della casa che si attestano al +12% contro il +12,6% del mese precedente.

Un segnale ottimistico, ma gli aumenti sono ancora notevoli. A determinare il calo dell’indice generale sono stati i ritocchi al ribasso dei prezzi di energia elettrica e di gas per uso domestico sul mercato tutelato con un deciso -12% a gennaio, rispetto al +70,2% di dicembre. Più limitata la frenata per i prodotti energetici (gas, luce e carburanti) sul libero mercato (passano dal +63,3% a +59,3%).

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In altri settori commercaiali le tensioni restano elevate con i prodotti alimentari lavorati che registrano aumenti del 14,9%. Quindi se da un lato vi sono dei segnali incoraggianti, dall’altro la situazione resta difficile per molte famiglie alle prese comunque con prezzi al consumo e bollette elevate e in crescita. Questo determina un cambiamento e una riduzione delle spese anche nel settore alimentare.

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A essere ridotti gli acquisti dei prodotti più costosi come pesce e carne (-16,9%) e frutta e verdura (-12,9%). Sono aumentati invece gli acquisti di prodotti scontati e prossimi alla scadenza (+47% ). Quindi secondo le associazioni dei consumatori l’emergenza inflazionistica è tutt’altro che terminata. Ci troveremmo esclusivamente di fronte a un rimbalzo tecnico, dovuto al rallentamento dei prodotti energetici. Ma la situazione resta difficile.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano