Divorzio | Come si decide a chi vanno i bambini

Quando una coppia divorzia e ha figli minorenni sa che questi dovranno essere collocati o affidati: a deciderlo è un giudice

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a chi vanno i figli dopo il divorzio (Foto Adobe-pensioni.it)

L’amore così come nasce può anche finire e, in caso in cui la coppia è convolata a matrimonio anni prima, bisognerà avviare le pratiche per il divorzio. Quando una coppia sposata divorzia deve pensare a tante cose e soprattutto al destino dei propri figli, a maggior ragione se sono minorenni.

In caso di divorzio i genitori possono concordare tra di loro con chi andrà a vivere il figlio in maniera stabile. Nel caso in cui, invece, non si raggiunge un accordo, allora ci si dovrà affidare ad un giudice che definirà tutti gli aspetti, economici e personali, relativi alla gestione della prole. Vediamo come fa un giudice a decidere a chi vanno i figli.

Divorzio: ecco come il giudice decide a chi vanno i figli

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a chi vanno i figli dopo il divorzio (Foto Adobe-pensioni.it)

Per prima cosa il giudice dovrà decidere se i figli della coppia che sta divorziando saranno collocati o affidati. Il collocamento è semplicemente il luogo in cui i figli saranno residenti dopo il divorzio e coincide con la loro dimora abituale, ovvero quella dove il genitore andrà a vivere. Il giudice, per stabilire questo, deve tenere conto anche della volontà del minore.

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L’affidamento riguarda invece il potere-dovere dei genitori di prendere le decisioni relative alla crescita, istruzione, educazione dei figli. Questo potere spetta tanto al padre quanto alla madre in misura uguale. In altre parole questo significa che anche se i figli andranno a vivere con la madre, questa dovrà sempre concordare le scelte con l’ex marito o compagno. In alcuni casi particolari, invece, l’affidamento può essere esclusivo.

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In caso di divorzio, solitamente, il giudice decide per la collocazione dei figli presso la madre e per l’affidamento condiviso, salvo evidenti e gravi ragioni che possano far propendere per altre scelte. La casa dove la coppia viveva prima della separazione viene affidata al genitore presso cui i figli andranno a vivere, anche se questi non ne è proprietario.

Un ultimo aspetto da non sottovalutare riguarda il genitore non comodatario: questo deve partecipare alle spese che l’altro sostiene per la gestione quotidiana dei figli con un assegno mensile che definisce il giudice nel suo ammontare, tenendo conto delle capacità economiche di entrambi i genitori.

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