Assegno mantenimento, ora decade se l’ex moglie fa questo

L’assegno di mantenimento spetta, in caso di separazione, al coniuge più debole economicamente ma decade in questo caso…

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assegno mantenimento decaduto (Foto Adobe-pensioni.it)

Sono tante le coppie in Italia che dopo un periodo felice di matrimonio si rendono conto che la fiamma tra di loro si è ormai spenta e decidono di lasciarsi. Nel momento della separazione il coniuge con un reddito maggiore dovrà garantire a quello più disagiato economicamente una prestazione di assistenza: l’assegno di mantenimento.

L’assegno di mantenimento è stabilito dalla Legge italiana ed è una vera e propria prestazione di assistenza materiale dovute per legge alla persona che si trovi in stato di bisogno economico, anche se per propria colpa. Tali prestazioni rientrano tra gli obblighi di solidarietà familiare, nell’ordinamento italiano, artt. 433 e ss. del codice civile.

Assegno di mantenimento: in questo caso decade

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assegno mantenimento decaduto (Foto Adobe-pensioni.it)

L’assegno di mantenimento, che dopo il divorzio è chiamato assegno divorzile, deve essere assegnato, in proporzione, allo stato di bisogno di chi li domanda e delle condizioni economiche di chi deve somministrarlo. Il diritto agli alimenti, prosegue il 2° comma dell’art. 438 del codice civile, non deve invece superare quanto sia necessario per la vita della persona in stato di bisogno, avuto però riguardo anche alla posizione sociale della persona.

Solitamente l’assegno di mantenimento spetta all‘ex moglie che, il più delle volte, non ha lavorato decidendo di prendersi cura di casa e figli. C’è un caso, però, in cui l’assegno di mantenimento per l’ex moglie decade e questo caso è stato studiato e sentenziato dalla Corte di Appello di Bologna.

Il caso è di una donna, separata, che sceglie di lavorare part – time per provvedere all’accudimento dei figli ormai grandi. La scelta del part – time secondo i togati non è convincente dal momento che la donna avrebbe potuto aumentare l’orario di lavoro e lavorare a tempo pieno. Proprio per questo motivo che l’assegno di mantenimento a carico del marito in favore dell’ex moglie lavoratrice è stato revocato.

La Corte d’Appello ha infatti ritenuto che la donna, cuoca di professione, nel corso degli anni avrebbe ben potuto aumentare l’orario di lavoro e “la scelta di lavorare part-time per provvedere all’accudimento dei figli non appare convincente, alla luce sia della loro prevalente collocazione presso il padre stabilita dalla sentenza di primo grado, sia in ragione dell’attuale età dei figli che non giustifica più un loro costante accudimento”.

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