Che cifra ti spetterà col nuovo RdC Mia

Ecco quali importi saranno destinati ai prossimi percettori della nuova misura di sostegno che sostituirà definitivamente il Reddito. I particolari

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INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Le iniziative istituzionali in ambito fiscale e previdenziali godono, nel bene e nel male, della drammatica eredità del 2022. In particolare, a finire sotto la permanente lente dello Stato – e non può essere altrimenti – sono le sue stesse casse, in passato e tutt’oggi impegnate ad erogare supporti economici di carattere ordinario e straordinario; al contempo, nella permanente attenzione di non finire nel default.

D’altronde, durante lo scorso anno si è visto come i promessi bonus una tantum – bonus emergenziali – non sono stati accreditati simultaneamente a tutti gli interessati (tra lavoratori, pensionati, inabili e inoccupati) proprio per la mancanza di sufficiente credito e pertanto, ancora nell’attuale frangente del 2023 vengono pagati contributi definiti di competenza del novembre 2022.

Nuovo RdC Mia, quali importi spettano alle famiglie

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Reddito “MIA” (Foto Adobe – pensioniora.it)

La buona notizia che ha però fatto da cornice a questo primo trimestre del anno è rappresentata dalla proroga delle principali misure previdenziali, inclusa nell’attuale legge di bilancio. Reddito di Cittadinanza, ma soprattuto l’Assegno Unico per le famiglie costituiranno le insostituibili basi – almeno per questo 2023 – per sostenere i redditi più svantaggiati da buste paghe o da trattamenti pensionistici INPS.

Proprio nel mese di marzo, in via di chiusura, esordisce la seconda annualità dell’AUU che invierà un contributo mensile ad ogni figlio minorenne o disabile a carico di quei richiedenti che hanno presentato le nuove domande oppure le richieste di rinnovo entro il 28 febbraio scorso. Il RdC, invece, è stato prolungato, ma soltanto fino al 31 dicembre 2023. Da settembre si affiancherà al Reddito, la già nota MIA, la Misura di Inclusione Attiva, prima della totale sostituzione dal 2024.

Tale strumento è indirizzato ad una platea decisamente più ridotta rispetto al RdC. I beneficiari si dividono sostanzalmente in due categorie: occupabili, ossia quei nuclei familiari che includono almeno una persona di età compresa tra 18 e 60 anni; non occupabili, cioè quelle famiglie comprendenti almeno un anziano over 60, oppure un soggetto con disabilità. La presenza di minorenni vale – cadauno – 50 euro aggiuntivi, a prescindere dalla categoria. L’importo base è così stabilito: 375 euro, per gli occupabili; 500 euro, per i non occupabili. Da un nucleo composto da una persona sola fino a quattro maggiorenni, l’assegno mensile oscilla: tra i 375 e 787,50 per gli occupabili; dai 500 ai 1.050 euro, tra gli inoccupabili della MIA.

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