Dipendente e partita iva insieme, si può: cosa comporta

Ecco come la busta paga può convivere con l’attività di fatturazione senza rischiare di ricevere accertamenti e sanzioni dall’INPS. I dettagli

lavoro dipendente partita iva
Lavoratore (Foto Adobe – pensioniora.it)

Spesso il mondo del lavoro appare come un habitat sperimentale dove, al verificarsi delle difficoltà – non soltanto per una brillante dote di problem solving – è indispensabile fare di necessità, virtù. Sembra una regola aurea, ma in realtà il fattore dell’adattamento costituisce un ingrediente molto forte per superare la ricetta del cambiamento, in linea con le trasformazioni socioeconomiche, demografiche e previdenziale.

A riprova di ciò, le variazioni annuali all’interno dell’ambito professionale presentano delle inevitabili ricadute sul sistema pensionistico; e viceversa naturalmente. Per questo motivo, le uscite anticipate e le relative scorte di carattere economico sono continuamente all’ordine del giorno. È inevitabile che ogni decisione, sotto forma del bilancio, deve vedersela con il realismo delle casse dello Stato.

Dipendente e partita iva insieme: aspetti a confronto

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Lavoratori (Foto Adobe – pensioniora.it)

Tra i vari cambiamenti verificatisi negli ultimi anni, si è registrata una progressiva conversione della busta paga, ossia dello status di lavoratore dipendente, a quello di lavoratore autonomo, legato dunque alla necessità di aprire la partita iva ed effettuare mensilmente attività di fatturazione per richiedere il compenso sulle attività svolte ai relativi fornitori (non più datori di lavoro).

Eventualmente, ci si può domandare se esistono casi di lavoratori dipendenti che decidono di aprire una partita iva. In effetti, non soltanto la risposta è sì, ma i vincoli che impediscono questa convivenza sono meno di quanto si pensi. Conta solamente la distinzione tra dipendenti di un’azienda privata e i dipendenti pubblici: per i primi la scelta è libera, mentre per i secondi sussiste un obbligo di esclusiva che ammette delle eccezioni più o meno ampie (incarico temporaneo e occasionale, assenza di conflitto di interessi, attività svolte fuori dall’orario di servizio).

Prima di aprire la partita iva, un dipendente privato deve valutare con attenzione alcuni aspetti, onde evitare tanto il licenziamento quanto il crollo del carico contributivo; ad esempio: deve osservare se vi sia concorrenza tra le attività da dipendente e quelle da lavoratore autonomo; deve valutare se sia esonerato dal versamento dei contributi INPS e il nuovo inquadramento contributivo. In riferimento al reddito lordo percepito come lavoratore dipendente, potrebbe pensare alla possibilità di accesso al regime forfettario. Una volta aperta, il lavoratore deve iscriversi alla Gestione Separata INPS, dopo aver obbligatoriamente informato il datore di lavoro. 

 

 

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