Se stai per diventare papà puoi avere questo aiuto INPS

In prossimità dell’arrivo di un figlio, questi sono i diritti di cui possono beneficiare i futuri padri, anche in questa condizione lavorativa. I dettagli

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Congedo di paternità (Foto Adobe – pensioniora.it)

È sempre di più stretta attualità la situazione demografica italiana, e progressivamente guadagna di anno in anno tratti emergenziali; non soltanto perché cresce la popolazione anziana, aumentando vertiginosamente la media anagrafica dei cittadini italiani, quanto piuttosto per un fattore di sottrazione: la costante diminuzione delle nascite. In caratteri statistici, si formano sempre meno giovani generazioni in grado di rimpiazzare quelle anziane.

In particolare, il vero “rimpiazzo” riguarda il mondo del lavoro, poiché, a tutt’oggi, gli odierni lavoratori dipendenti e autonomi, mediante il versamento dei contributi necessari per ottenere la futura e lontana pensione, stanno alimentando le casse dello Stato per il pagamento dei trattamenti previdenziali nel presente. Con meno leve di lavoratori, con nuove energie e competenze, rischia di non essere garantita la copertura per le pensioni di domani.

Se stai per diventare papà, l’INPS riconosce questa misura

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Congedo di paternità (Foto Adobe – pensioniora.it)

D’altronde, sono altrettanto preoccupante le statistiche che descrivono la migrazioni delle migliori energie lavoratrici verso lidi professionali esteri che spesso garantiscono nell’immediato migliori condizioni retributive. Quelle occasioni – nella sostanza – di pagare meglio, entro i confini, i conpatrioti, raffigurano le occasione perdute, per il Paese, di nuove nascite, di nuove famiglie, in altre parole, di nuove generazioni che assicurerebbero la sopravvivenza dell’Italia negli anni a venire.

A fianco a queste voragini demografiche non bisogna perdere di vista quelle ricorrenti criticità del sistema che provocano le altrettante statistiche sulla disoccupazione; particolarmente grave quando si parla di disoccupazione giovanile. Fenomeno, questo, acuito dalle correnti delle crisi globali come quella attuale, dove il costo del denaro e della vita non inghiotte soltanto i consumatori e il loro potere d’acquisto, ma anche il costo del lavoro (dei lavoratori) mal digerito dai datori di lavoro. 

Nella cornice del lavoro dipendente, l’INPS favorisce provvisoriamente il sostentamento del lavoratore che ha appena perso involontariamente il posto di lavoro, tramite l’indennità di disoccupazione Naspi, della durata minima di sei mesi e con graduale esaurimento della misura a seconda del contratto di categoria di appartenenza. Tra i disoccupati, sono annoverati anche molti padri di famiglia, e perché futuri papà. Per questi ultimi, viene garantito il congedo di paternità, entro l’anno di nascita del figlio. Oltre al congedo di paternità obbligatorie e volontario, se il lavoratore si dimette nel corso del divieto di licenziamento, può comunque ottenere il riconoscimento della Naspi.

 

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