Busta paga maggio, forse anche tu troverai una bella sorpresa

A partire dal prossimo mese, nei cedolini dei dipendenti saranno attuate le novità finanziarie anticipate dalla legge di bilancio. Di cosa si tratta

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Busta paga (Foto Adobe – pensioniora.it)

Sarà per la prevalente costituzione della demografia nazionale, ma di certo il popolo delle pensioni, non per volontaria attitudine, è quello che per primo intercetta le iniziative economiche dello Stato che si snodano a livello previdenziale. D’altronde, è nel pieno dell’attuazione l’aumento degli importi pensionistici che ha preso avvio a partire dall’anticipo di una frazione dell’adeguamento ISTAT, avvenuto lo scorso ottobre.

Dopo l’applicazione dell’indice previsionale del 2%, a partire da gennaio di quest’anno l’indice complessivo effettivo che gradualmente tenta di allinearsi alla corsa a due cifre percentuali dell’inflazione, è giunto al 7,3%. Tale rivalutazione, spalmata comunque sulla base delle aliquote reddituali, ha consentito di allargare l’assegno delle pensioni minime, portate, ai beneficiari over 75, a 600 euro mensili.

Busta paga maggio, stipendi più alti per alcuni lavoratori 

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Busta paga (Foto Adobe – pensioniora.it)

Mentre il mese in corso rappresenta per molte misure di sostegno targate Inps il crocevia delle erogazioni competenti gli arretrati complessivi, da maggio si registrerà l’applicazione di quelle modifiche annunciate dalla manovra di bilancio, a favore dei redditi dei lavoratori dipendenti. E come avviene di prassi, il provvedimento non porterà a stipendi più alti, quanto a denaro in più ottenuto dalla parziale tassazione. 

Si avranno così gli stipendi frutto del preannunciato taglio del cuneo fiscale contributivo. Ad essere oggetto di tale provvedimento saranno le retribuzioni medio-basse, quelle maggiormente sollecitate dal rischio di perdita del potere d’acquisto nel contesto familiare, causata dalla travolgente onda inflazionistica degli ultimi dodici mesi. Il taglio del cuneo fiscale è strutturato in due tranche reddituali.

Il meccanismo prevede infatti una defiscalizzazione in ordine a due filoni di retribuzione: una riduzione della trattenuta contributiva al 3% per i redditi lordi annui fino a 25mila euro; al 2% per i redditi fino a 35mila euro. Il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, finanziato con una manovra da 3 miliardi di euro, verrà attualmente garantito per 7 mesi. Tale iniziativa rientra nel più ampio disegno di riforma del sistema fiscale, atto a puntare su una netta riduzione del prelievo e allentare dunque la morsa nei confronti dei contribuenti; il tutto nel rispetto dei paletti fissati dagli equilibri di bilancio. 

 

 

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