Perché il Pos ora può portarti problemi con l’Agenzia Entrate

Il Pos come strumento di lotta agli evasori fiscali, quali potrebbero essere le novità introdotte sul DEF (Documento di Economia e Finanza)

Pos Agenzia entrate
Pos (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Con la presentazione del Def avvenuta pochi giorni fa, si delinea la politica di programmazione econima e finanziaria del governo. Tra le altre indicazioni ve ne sono alcune che fanno discutere e che riguardano l’uso della moneta elettronica come strumento di verifica dell’evasione fiscale.

Già l’uso del Pos era stato messo in discussione a inizio legislatura soprattutto nelle transazioni di lieve entità, con la proposta che prevedeva  il taglio delle commissioni a carico dei piccoli esercenti annullandole sotto i 10 euro e diminuendole sotto i 30. Ma l’accordo tra rappresentanti delle piccole e medie imprese, banche e operatori dei sistemi di pagamento elettronici, italiani e internazionali ancora manca.

Pos e controlli dell’Agenzia delle Entrate

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Pos (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Al momento come confermato dal DEF il Pos resta un mezzo utilizzabile per operare controlli sui contribuenti. Proprio il mancato uso del Pos potrebbe essere un segnale di evasione. Le legge attuale prevedono l’obbligo per banche e intermediari di comunicare  all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei Pos messi a disposizione dei commercianti. Inoltre sono previste sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con carte.

Il controllo avverrà inconcrociando i dati dei Pos con le informazioni a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. In caso di incogruenze, il Fisco inviterà il contribuente a chiarire la sua posizione mediante una lettera di compliance, cioè di una lettera nelle quale sono riportate le anomalie rinvenute nel confronto dei dati del Fisco.

I controlli all’evasione saranno più serrati a partire dall’obbligo di fatturazione elettronica a tutti i soggetti esenti, per monitorare tutta la trafila dal fornitore all’utente finale. Inoltre riprenderà a breve il tavolo tecnico con la mediazione del governo tra banche, rappresentanti di categoria dei commercianti e operatori dei servizi di pagamento elettronico per trovare un accordo sulle commissioni.

L’obiettivo è l’azzeramento per i pagamenti di lieve entità e la sostotuzione dei Pos più antiquati con dispositivi più veloci. Si delinea quindi un cambiamento per molti piccoli esercenti con la possibilità di sfruttare strumenti più efficaci e sicuri per le transazioni anche di piccole somme. Non resta che attendere i risultati degli incontri.

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