Pensioni di cittadinanza, decadrà con la nuova legge RdC?

Ecco qual è il destino dell’altro contributo d’emergenza, quello legato agli anziani, dopo la radicale riforma del Reddito di Cittadinanza. I particolari

pensione cittadinanza
Pensione di cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Se la legge di bilancio ha investito due terzi dei fondi statali per dare una risposta robusta alla crisi dell’energia e dell’inflazione, fattori che stanno minando un po’ tutte le economie europee, senza escludere l’economia italiana, la stessa non si è affatto limitata a questo. In fondo, è dagli altri obiettivi che pur traendo una certa continuità con la linea del governo Draghi, si è giunti a norme che riflettono nello specifico la sensibilità politica dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

Di fatto, come si è potuto notare, dopo lo scoppio degli eventi bellici in Ucraina e quindi l’apertura dell’escalation economica nel vecchio continente, l’iniziativa di risposta al contrasto dell’impoverimento che ha riguardato i redditi di lavoratori e pensionati, è giunta con un discreto ritardo. Se si considerano parte della risposta le provvisorie una tantum dei bonus 150 euro, le misure a carattere strutturale sono apparse con l’anno in corso.

Pensioni di cittadinanza, verrà rimpiazzata dalla MIA?

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Pensione di cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Sì, si parla essenzialmente di proroghe (niente affatto scontate di questi tempi) relative a misure di sostegno che ricoprono una particolare importanza nell’ambito particolare della famiglia. In primo luogo, è approdato vivo e vegeto lo strumento dell’Assegno Unico e universale per le famiglie. Riguardo ad esso, si tratta della seconda annualità di erogazioni che a partire dall’imminente mese di maggio si protrarrà fino all’aprile 2024.

Questa misura si incrocerà, circa molti soggetti interessati, con la cumulabilità dovuta alla contingenza del Reddito di Cittadinanza. È oramai noto come questo sostegno sia giunto nel 2023 con un pacchetto di radicali modifiche che lo accompagneranno alla definitiva cancellazione con la scadenza del 31 dicembre 2023. Al suo posto, la nuova MIA, la misura di inclusione attiva, che inizierà il suo servizio con l’affiancamento ad iniziare dal prossimo settembre.

L’attuale RdC comprende già la riduzione delle erogazioni a sette mensilità e ad un’unica proposta professionale dal Centro per l’Impiego, secondo il Patto per il Lavoro sottoscritto; questi aspetti entreranno in pianta stabile nella MIA, al cui interno la platea sarà suddivisa per il ricevimento di tre specifiche misure. I lavoratori entreranno nel novero della PAL, la prestazione di accompagnamento al lavoro, pari a 350 euro mensili fino alla fine del 2023. Dal 1° gennaio scatta invece la seconda misura, la GIL, la garanzia per l’inclusione lavorativa, destinata ai nuclei con disabile, minorenne od over 60 a carico, pari a 500 euro mensile; questa sostituirà dunque l’attuale Pensione di Cittadinanza. Per le persone tra i 18 ed i 59 anni che vivono in condizioni di povertà assoluta, c’è la GAL, la garanzia per l’attivazione lavorativa: 350 euro mensili, fino al 31 dicembre, non rinnovabili.

 

 

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