Pensioni, novità importante per chi è nato tra il 1961 e il 1966

Oltre ai possessori dei criteri per la pensione di vecchiaia, anche questi lavoratori possono ottenerla congedandosi prima del tempo. Ecco perché

Pensione anticipata (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per molti percettori del trattamento pensionistico erogato dall’INPS, il mese di maggio è stato e rappresenta un mese cruciale per diverse ragioni. Un po’ perché con aprile è come se finisse un calendario previdenziale e ne iniziasse un altro; dunque, l’ente sta provvedendo a chiudere tutte quelle situazioni debitorie che ha nei confronti di alcuni beneficiari di misure ordinarie e straordinarie.

Si può dire che i debiti, le somme che deve ad alcuni cittadini sono la risultanza di sospensioni di pagamenti occorse nei precedenti mesi in seno ad eventuali controlli o direttamente per problematiche interne; in alternativa, la formazione degli attuali arretrati o conguagli è avvenuta per i recenti ricalcoli legati all’adeguamento ISTAT degli importi sulla base degli indici inflazionistici.

Pensioni, cosa potrà percepire chi è nato tra il 1961 e il 1966

Pensione anticipata (Foto Adobe – pensioniora.it)

In sostanza, i pagamenti previdenziali, connessi tanto a misure ordinarie quanto a misure straordinarie, non sono stati effettuati, dall’inizio dell’anno, basandosi sugli attuali aggiornamenti. Pertanto, si è giunti nel pieno del secondo trimestre 2023 ad iniziare a vedere i primi importi integrativi (ossia le somme da recuperare) assieme agli assegni mensili. Si tratta di uno stato dell’arte che stanno oggigiorno vivendo, ad esempio – e tra gli altri – i percettori delle pensioni minime. 

L’aumento degli importi minimi per la suddetta rivalutazione, con particolare riguardo per gli over 75, giunti a percepire l’importo mensile incrementato a quasi 600 euro, si è effettivamente concretizzato nelle tasche dei pensionati soltanto dal mese corrente. Ma non tutti hanno percepito gli arretrati risalenti all’adeguamento di gennaio. Nel frattempo, sul piano di accesso alla stessa pensione, i possessori dei criteri si trovano sotto la scadenza (per quest’anno) per presentare la domanda di riconoscimento per l’accesso al 2024.

Ordinariamente, ottiene la pensione di vecchiaia il lavoratore che a 67 anni di età possiede almeno 20 anni di contributi versati; insomma, chi è nato nel 1956. Ma anche altri lavoratori potranno accedere alla pensione ordinaria, in via anticipata e senza rinunciare ad un euro sull’assegno mensile. Grazie alla rendita integrativa temporanea anticipata, prodotta con un fondo previdenziale differente dall’INPS, i lavoratori nati nel 1966 e in stato di disoccupazione da 24 mesi, possono percepire una sorta di rendita pensionistica sin da 62 anni di età (dunque, nati nel 1961), prima di ottenere la pensione vera e propria. La domanda per la rendita integrativa, dev’essere inoltrata all’INPS prima della cessazione dell’attività.

 

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