Successione, si può pagare a rate e avere l’eredità?

Pochi conoscono la modalità di alleggerire il peso del versamento dell’intera imposta e nel frattempo godere dei beni trasmessi. Ecco di cosa si tratta

Successione dei beni (Foto Adobe – pensioniora.it)

Non è raro che in un momento di difficoltà contestualizzato al proprio nucleo familiare, o di una crisi generalizzata, l’eredità possa costituire un reddito più o meno inatteso. Diviene un paradossale elemento di sussistenza se si inserisce presso famiglie poco abbienti, ancorché in gravi difficoltà economiche. In tal senso, l’ordinamento legislativo in materia, nella figura dell’INPS, mette a disposizione supporti ad hoc per affrontare specifiche circostanze.

L’ente, infatti, può direttamente provvedere a fornire assistenza all’interno dei contesti più difficoltosi. Si pensi il caso che un lutto colpisce una famiglia e il deceduto è un titolare di un trattamento pensionistico; al contempo, i familiari superstiti sono a suo carico ed economicamente non autosufficienti: per questi ultimi, coniuge e figli in primis, sarà assegnata, a ciascuno di loro, una quota del trattamento, chiamata pensione di reversibilità.

Successione, è possibile rateizzare l’imposta?

Successione dei beni (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per un processo analogo, anche l’eredità, ossia il complesso di beni mobili e immobili, viene trasmesso ai superstiti, con la precedenza nei confronti dei soggetti appartenenti alla linea diretta; idem, in assenza dei primi, se il nucleo è composto da fratelli, sorelle, ascendenti a carico, ossia genitori eventualmente a carico. La trasmissione dei beni può avvenire tramite il testamento, ma la legge garantisce autonomamente la gestione dell’assegnazione fino al sesto grado di parentela.

Bisogna premettere che la successione dei beni si avvia quando innanzitutto gli eredi legittimi hanno manifestato l’accettazione della loro rispettiva quota ereditaria (hanno un tempo, prima della prescrizione, di 10 anni); a stretto giro devono regolarizzarla inviando la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate e adempiendo al pagamento dell’imposta di successione. 

Questi adempimenti, di fronte ad un valore immobiliare, oltre i 100mila euro, sono obbligatori. Il calcolo dell’imposta potrebbe dunque dare un importo difficilmente esigibile per talune persone, in un’unica soluzione di pagamento. Ma allora è possibile pagare a rate? Sì, in questi due casi: 8 rate trimestrali, se l’imposta supera mille euro; 12 rate trimestrali, se l’importo a debito è superiore a 20mila euro. Non è necessario richiedere la dilazione; essa è automatica, purché gli eredi si impegnino a versare il 20% di acconto entro 60 giorni dal ricevimento dell’avviso di liquidazione. Se viene a mancare il versamento, decade la rateazione; a meno che l’inadempimento non superi il 3% o 10mila euro, o il pagamento sia stato tardato di massimo 7 giorni: si parla di “lieve inadempimento”. Ad ogni modo, al susseguirsi dei giorni di ritardo si accumuleranno interessi che dovranno essere evasi tramite ravvedimento operoso.