Pensione di reversibilità, chi può averla oltre moglie e figli

Ecco chi sono gli altri legittimi eredi della quota pensionistica al di fuori della linea diretta con il soggetto deceduto. Di cosa si sta parlando

Pensione di reversibilità (Foto Adobe – pensioniora.it)

La pensione è il tema che si palesa sin da quando un giovane lavoratore si trova all’esordio della sua carriera professionale. Ciò è dovuto al fatto che al principale trattamento previdenziale viene associato una certa preoccupazione del futuro. Non senza ragione: ogni anno, il sistema pensionistico delle uscite anticipate è prevedibilmente suscettibile della transitorietà, in virtù dei dati trasformativi della popolazione.

Oggigiorno, la popolazione della penisola è una popolazione che si fa sempre più anziana: è un bene, certo; ma l’ampia fetta delle persone anziana non è sufficientemente rimpiazzata da un’adeguata popolazione di giovani. Causa, lo scarso numero annuo sulle nascite. Per un futuro non troppo lontano, questo quadro si traduce in una crescita dell’età media dei lavoratori e nella diminuzione dell’entrata di nuove leve.

Pensione di reversibilità, chi sono gli altri beneficiari in assenza di moglie e figli

INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il problema è lo stesso che si discute con puntuale periodicità: regolare le entrate e le uscite della forza lavoro in modo tale da garantire sufficienti entrate di contributi pensionistici versati che serviranno – per l’attuale sistema contributivo – a pagare gli attuali ratei delle pensioni. Si tratta oramai di una sfida quotidiana, data il lento ma graduale decremento di nuove energie nel mercato del lavoro.

La fotografia peggiora se nel contesto familiare – come d’altronde sta succedendo – si registra la presenza di figli maggiorenni e disoccupati (o privi di redditi autonomi, pertanto economicamente autosufficienti) e i genitori sono – appunto – pensionati. Non è certo piacevole quando avviene un lutto in famiglia, e il de cuius è rappresentato proprio da quel genitore che ha a carico il resto della famiglia ed è al contempo titolare del reddito principale.

Di fronte a tale condizione, l’INPS mette a disposizione una quota del trattamento pensionistico direttamente ai componenti superstiti del nucleo familiare: in primis, i beneficiari chiamati alla cosiddetta pensione di reversibilità, sono l’altro coniuge e i figli. Il solo coniuge beneficia del 60% della pensione; con un figlio, la quota sale all’80%, e con due o più figli, la misura ricevuta è del 100%. I figli, quali unici superstiti, ricevono: il 70%, se il figlio è unico; 80%, due figli; 100%, dai tre figli in poi. Oltre la classica linea diretta, il deceduto poteva avere a carico un nucleo composto da fratelli, per cui la pensione di reversibilità è così diversamente distribuita: 15%, ad un fratello o una sorella, 30%, per due fratelli o sorelle; 15%, per un genitore a carico; 30%, per i due genitori a carico.

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