Stretta Naspi, in questo caso non si potrà più avere

Nuove stringenti misure contro gli abusi nell’uso della Naspi, quali sono i cambiamenti introdotti nella norma

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Licenziamento (Foto Adobe – pensioniora.it

Il decreto lavoro numero 48 del 4 maggio scorso ha affrontato non solo i temi legati al Reddito di Cittadinanza, ma anche alcuni aspetti di altre prestazioni assistenzaioi e di sostegno al reddito. Tra le decisoini alcune riguardanti l’indennità di disoccupazione Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego).

Il decreto infatti delinea delle misure più stringenti contro gli abusi nelle richieste e contro procedure non consentite dalla norma. L’intervento tuttavia non modifica la natura della prestazione, né la possibilità di fruirne anche nei casi di licenziamento per giusta causa, né di dimissioni per giusta causa (per esempio dimissioni per manacato o ritardato pagamento della retribuzione, o mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro e così via).

Naspi cosa cambia con decreto lavoro

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Disoccupazione (Foto Adobe – pensioniora.it

Il cambiamento della norma riguarda l’assenza ingiustificata del dipendente che protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo applicato al rapporto di lavoro, o superiore ai 5 giorni se il contratto non lo specifichi con chiarezza, determina la conclusione del rapporto di lavoro per volontà del dipendente, con la conseguenza di non poter accedere all’indennità di disoccupazione.

In pratica, il licenziamento per assenza ingiustificata del dipendente è definito come risoluzione volontaria del dipendente stesso, quindi non dà modo di potersi avvelere della Naspi. Infatti per poter godere del sussidio occorre che il licenziamento avvenga per giusta causa o comunque per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore. Al contrario la perdita volontaria del posto di lavoro no consente il riconoscimento della Naspi.

Si definisce così il meccanismo di accesso all’indennità di disoccupazione con una stretta verso comportamenti scorretti, ma come detto non ci sono altre modifiche inerenti la Naspi. Con il decreto lavoro sono state toccate altre materie riguardanti aspetti del mondo del lavoro: dagli incentivi per le assunzioni di lavoratori disabili alla sanatoria sui contributi evasi, dalla cassa integrazione al lavoro in somministrazione.

Non resta che attendere l’applicazione della norma ricordando quindi che con l’attuale decreto le assenze ingiustificate sono equiparate alle dimisssioni volontarie ai fini dell’accesso alla Naspi e quindi causano il rigetto delle domande presentate in simili circostanze.

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