Agenzia Entrate, la nuova formula per chi ha troppi debiti

Quali sono i sistemi in vigore per saldare i propi debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, ecco delle possibilità

tregua fiscale 2023
Agenzia Entrate (Foto Adobe – pensioniora.it)

La situazione economica attuale produce sempre più spesso l’impossibilità per molti cittadini di saldare entro le scadenze i propri debiti. Le cambiali stanno tornando alla ribalta. Si parla di crediti formali, richiedibili quando non si ottiene un prestito o una finanziamento, con cui si rinvia di fatto un pagamento. Il debitore salda quanto dovuto a date fisse, ma per il beneficiario è un titolo esecutivo, quindi non c’è motivo di sentenza del tribunale per il decreto ingiuntivo.

Si ha direttamente precetto e pignoramento nel caso il debito non sia saldato. Quindi può essere vantaggiosa per il beneficiario. Le cambiali più comuni sono la tratta (con il traente che dà didposizione al trattario di pagare una somma al beneficiario) e il vaglia o pagherò cambiario con cui l’emettente promette di pagare il beneficiario.

Debiti verso l’Agenzia Entrate come saldare

tregua fiscale 2023
Debiti (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ma i debiti non si hanno esclusivamente nei confronti di privati cittadini, possono aversi anche verso enti o Amministrazioni, tra cui l’Agenzia delle Entrate. In tal caso esistono varie odalità per saldare i propri debiti, alcune entrate recentemente nel dibattito pubblico perché introdotte anche nell’ultima legge di bilancio per arrivare a una tregua fiscale tra ammistrazione e cittadini.

Uno dei sistemi più noti è la cosiddetta rottamazione 2023 che prevede un condono totale delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro per le cartelle emesse dal 2000 al 2015 e una riduzione delle cifre dovute con il pagamento solo della quota capitale dovuta, senza sanzioni e interessi di aggio e di mora, per le cartelle tra il 2000 e il 2022.

Esiste poi la riduzione al 3%, invece che al 10%, delle sanzioni previste negli avvisi bonari per i quali non è scaduto il termine di pagamento relativi ai periodi d’imposta 2019, 2020, e 2021, quindi per le dichiarazioni irpef e iva relative al 2020, 2021 e 2022.

C’è poi il pagamento forfettario di 200 euro in misura fissa per gli avvisi o cartelle per violazioni  e irregolarità formali che non incidono sulla determinazione della base imponibile. Infine esiste il sistema di pace fiscale per le controversie tributarie in giudizio al 1° genaio 2023, con pagamenti diversi a seconda del grado di giudizio.

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