Assegno unico, avviso importante INPS per chi ha l’RdC

Sono in corso i pagamenti del contributo alle famiglie, ma attenzione: alcuni percettori potranno ritrovarsi accreditati importi diversi rispetto al passato

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Assegno Unico INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Le casse dello Stato sono in questi giorni in particolare fibrillazione, soprattutto sul fronte della previdenza sociale. Non c’è da ignorare che quelle odierne sono le settimane clou relative alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Mancano infatti pochi giorni, e dunque opportunità prima del termine ultimo della consegna definitiva dei modelli 730 precompilati dall’Agenzia delle Entrate e disponibili sul suo portale.

La data è infatti quella del 31 maggio 2023, entro la quale tutti i modelli precompilati devono essere riconsegnati, assieme ai moduli di rettifica o di integrazione. I soggetti coinvolti sono coloro che fanno parte di una situazione reddituale piuttosto semplificata. Altra scadenza per gli altri contribuenti alle prese con una condizione di redditi più complessa, o solitamente sostenuta da spese opportunamente detraibili e da redditi derivanti da più sostituti d’imposta (o da nessuno).

Assegno unico, avviso importante INPS se si percepisce anche il RdC

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Assegno Unico INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nel contesto della dichiarazione dei redditi la scadenza annuale ultima sarà quella di fine giugno. Entro questa data, i contribuenti che hanno compilato in autonomia i modelli, oppure si sono fatti assistere da un commercialista o dal servizio di patronato offerto da un CAF, possono allegare le spese proprie o per conto dei familiari a carico, oggetto delle detrazioni, riguardanti tra le altre: le spese medico-sanitarie; i costi scolastici ed universitari, i costi dell’abbonamento del trasporto pubblico; le spese degli universitari fuori sede (l’affitto, ad esempio); le spese di iscrizioni ad associazioni sportive; spese per funerali.

Nonostante sia l’onere per antonomasia, molti italiani sono esclusi da questo adempimento per le loro condizioni socio-economiche: ovverosia per redditi molto bassi, nel contesto di prolungata disoccupazione e di difficoltà di inserimento nel quadro sociale. Dal 2019 tali istanze sono state raccolte dal varo del Reddito di Cittadinanza, il quale ha perseguito l’obiettivo di contrasto alla povertà e al reinserimento professionale e sociale, appunto. Dunque, non siè trattato banalmente di un sussidio a fondo perduto, ma di un impegno da parte dell’interessato a sottoscrivere un Patto del Lavoro con i Centri per l’Impiego. 

La declinazione al passato deriva dal fatto che la misura va gradatamente esaurendosi in vista della cessazione ufficiale al 31 dicembre 2023. Dal nuovo anno subentrerà definitivamente la nuova MIA, la misura di inclusione attiva, che comprende in realtà un pacchetto di sottomisure, divise per la suddivisione della platea: occupabili e non occupabili. Ai primi spetta il Supporto alla Formazione e Lavoro; ai secondi, è destinato l’Assegno di Inclusione. In definitiva, comunque, la MIA, nel suo complesso, appare decisamente meno generosa rispetto al “vecchio” RdC. A partire dal prossimo settembre (mese di affiancamento con il RdC), la nuova misura continuerà ad essere cumulabile con l’Assegno Unico e universale; ovviamente nel caso di nuclei familiari con figli minorenni o disabili a carico. L’AUU, giunto all’inizio di maggio alla sua seconda annualità di erogazioni, è il protagonista della frenesia che sta caratterizzando la tornata di pagamenti INPS. Molti percettori infatti stanno ricevendo ratei di importi superiori rispetto al passato, ed in particolare proprio gli stessi percettori RdC. Ciò sta avvenendo non soltanto per l’acquisizione delle variazioni ISEE, ma soprattutto per via del ricalcolo degli importi AUU dato dalla rideterminazione della somma spettante al genitore escluso dal nucleo ISEE del minore.

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