Carta di credito Poste, come funziona e cosa serve per averla

Questi sono i requisiti per ottenere una delle carte di credito erogate da Poste Italiane per i suoi correnti. Ecco come vanno utilizzate e come ottenerle

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Carte di credito Poste Italiane (Foto Poste Italiane – pensioniora.it)

Ad accompagnare la storia di una famiglia italiana media, non vi sono soltanto i cosiddetti ricordi tra coniugi o i momenti passati con i figli in tenera età; vi è anche il passaggio obbligato della gestione dei risparmi, dell’attitudine diffusa ad ipotecare economicamente un imprevisto, o meglio ancora, trasmettere le somme faticosamente raccolte nel corso di anni direttamente al futuro associato alla maturità dei figli.

In tal senso, la popolazione italiana rappresenta uno standard di primo livello sullo sfondo internazionale, collocandosi al primo posto per la maggior giacenza depositata in rapporto alla demografia. Forse si tratta di una virtù acquisita dal duro esercizio delle crisi che hanno attraversato il Paese, ma bisogna riconoscere che le origini modeste hanno suggerito, a macchia d’olio, di crearsi un utile tesoretto che prima o poi si è dimostrato indispensabile.

Carta di credito Poste, come permettono di fare

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Poste Italiane (Foto Adobe – pensioniora.it)

La storia privata di molte famiglie italiane non si può evidentemente separare dalla storia pubblica di Poste Italiane; d’altronde, il Gruppo costituisce da sempre il primo referente in relazione alla gestione dei piccoli e medi risparmi dei nuclei familiari. In tal senso, risulta complice l’antica concessione statale, la quale fornisce, in ambito specificatamente di risparmi, la garanzia sul rischio del capitale, grazie a Cassa Depositi e Prestiti. Ovviamente sono esclusi gli investimenti correlati ad indici di rischio.

A supportare la linea di risparmio vi sono gli strumenti divenuti storici, ossia il libretto di risparmio e i buoni fruttiferi. Ogni famiglia può testimonia di aver sottoscritto, almeno una volta nella vita, un buono all’arrivo di un figlio. Il fattore tempo ha rappresentato un elemento tanto semplice quanto efficace: il rendimento di questi buoni fruttiferi ha spesso viaggiato col percorso di maturazione dei loro futuri intestatari. Si parla di rendimenti su un termine che per molti anni è stato trentennale, ridotto più di recente a 20 anni. In realtà, i buoni fruttiferi trovano oggigiorno la loro convenienza anche su impegni a breve termine.

Con le quotazioni dei tassi di interesse in continuo cambiamento, i rendimenti possono dunque regalare ottime sorprese. In particolar modo, anche quelli che possono essere considerati depositi statici quali i libretti postali, il Gruppo ha formulato estemporanee proposte di impegno estremamente allettanti, richiedendo ai clienti l’esclusiva immissione di nuova liquidità. Negli ultimi anni, le Poste hanno accompagnato i loro correntisti nel cammino di evoluzione dei pagamenti. Ed oltre alle consuete carte Postamat e alle carte prepagate ricaricabili, ecco ora affacciarsi le carte di credito.

Sì, come quelle erogate dalle banche. Sono tre: carta di credito BancoPosta Classica; carta di credito BancoPosta Oro; carta di credito BancoPosta Più. Rispettivamente, i canoni annui sono di: 44 euro; 70 euro; 37 euro. Con BancoPosta Oro, si ha a disposizione un fido mensile di 5.200 euro. La BancoPosta Classica permette di acquistare oggi per pagare poi a fine mese. La BancoPosta Più conta dell’opzione di rimborsare a rate gli acquisti. Le carte partecipano all’iniziativa di ScontoPoste, il cashback che rimborsa parzialmente gli acquisti. Sono richiedibili presso Poste Italiane sin dall’apertura del conto corrente.