Procedura e costi se vuoi intestare casa a tuo figlio

Cosa fare se si desidera intestare una casa a un figlio, qual è l’iter che è necessario seguire e quali sono le spese

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Donazione casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Intestare un’abitazione a un figlio è di certo una della aspirazioni maggiori di molti genitori. Si tratta di garantire un futuro abitativo e allo stesso tempo di investire in maniera sicura e certa il proprio capitale per sé e la famiglia. Il mattone rappresenta sempre una delle forme preferite di investimento e consente di avere un patrimonio su poter contare anche in momenti difficili.

Certo le motivazioni per intestare un bene immobile a un figlio possono essere anche più prosaiche e non dettate semplicemente dai sentimenti. Si fa una scelta del genere per  difendersi da eventuali creditori, oppure per anticipare un’eredità in maniera legittima, o semplicemente non pagare le tasse della seconda casa. Comunque vi sono delle procedure da seguire e delle modalità da preferire ad altre.

Intestare casa a un figlio come fare

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Donazione casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Una soluzione per procedere all’intestazione di un bene immobile a un figlio è l’atto di donazione. La circostanza sostanziale di cui bisogna tener presente è se l’immobile è già posseduto dal genitore o se invece deve essere acquistato prima della donazione. Nel primo caso abbiamo una donazione diretta, mentre nel secondo si parla di donazione indiretta.

Con la donazione diretta occorre andare da un notaio e redigere un atto pubblico con la presenza di due testimoni. In caso di figlio minorenne è necessario presentare prima un’istanza al giudice tutelare con cui si chiede l’autorizzazione. Non occorre molto tempo e nel giro di 2 o 3 mesi si conclude con la stipula dell’atto. Per questa operazione bisogna considerare dei costi vari.

C’è l’imposta sulle donazione, se l’immobile ha un valore maggiore di un milione di euro. E in tal caso l’imposta è del 4 per cento sul valore eccedente il milione. Esiste poi l’imposta ipotecaria che è pari al 2 per cento del valore catastale della casa, quella catastale pari all’1% del valore dell’immobile, l’imposta di bollo per la registrazione dell’atto pari a 230 euro.

C’è poi la tassa ipotecaria di 90 euro, dei quali 35 per la trascrizione dell’atto e 55 per le vulture catastali. Tuttavia se si tratta di prima casa per il figlio, si può godere delle agevolazioni previste dalla normativa vigente.

Altra soluzione per intestare casa alla prole

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Acquisto casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Se il genitore non possiede la casa da donare, può comprarla e fare in un’unica soluzione il passaggio di proprietà al figlio. Si ha così una donazione indiretta, con un contratto di compravendita, ma con lo scopo di una donazione realizzato indirettamente. Le procedure possono essere 2: la prima prevede il pagamento direttamente al venditore il quale intesta la casa al figlio. Non si pagano imposte di successione.

Le spese notarili sono quelle di un atto di compravendita. In caso di prima abitazione per il figlio si paga il 4 per cento di iva, con acquisto da una ditta, imposte di registro, ipotecaria e catastale a 200 euro ognuna; mentre con acquisto da privato l’imposta di registro è del 2 per cento sul valore dell’immobile, con imposte ipotecaria e catastale di 50 euro ciascuna.

La seconda modalità per una donazione indiretta è quella di versare direttamente i soldi sul conto corrente del figlio che poi provvede all’acquisto in prima persona. Ma tale modalità è possibile solo con un figlio maggiorenne che effettua l’acquisto. Va ricordato che bisogna anche considerare le spese della parcella del notaio quando presente.

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