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Bonus e Incentivi

Assegno unico, chi potrebbe non riceverlo a giugno

Ecco quali sono le date di pagamento delle misure di supporto alle famiglie e cosa sta succedendo ad alcuni percettori, che dovranno attendere luglio

Assegno Unico INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

In questi mesi (ma il discorso si può estendere almeno già dallo scorso anno), molti cittadini hanno dovuto fare i conti con il credito delle casse dello Stato. Cosa si intende con ciò? Essi si sono dovuti confrontare con la disponibilità finanziaria, la quale ha determinato una tempistica più o meno tollerabile sui pagamenti a sostegno dei primi. Insomma, il tema è quello dell’attesa relativa alla regolarizzazione di quanto gli interessati possono e debbono ricevere. Certo, più attualmente, una mano alle finanze statali arriva dall’Agenzia delle Entrate.

In queste settimane, infatti, l’ufficio di riscossione e una grande parte di cittadini stanno concorrendo assieme all’adempimento più importante dell’anno, ossia la presentazione della dichiarazione dei redditi. Si tratta del primo impegno per i possessori di redditi e di patrimoni e, per alcuni, la preparazione e il coinvolgimento iniziano un anno prima, dato che per tutto l’anno di imposta, molti passano in rassegna e alla raccolta scontrini, ricevute di pagamento e fatture relativa alle spese oggetto di detraibilità.

Assegno unico, chi potrebbe lo riceverà direttamente a luglio

Assegno Unico INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

I contribuenti con una situazione reddituale e patrimoniale più semplificata hanno portato a conclusione la prassi prima degli altri, grazie all’invio telematico dei modelli 730 precompilati dalla stessa Agenzia delle Entrate. Il termine è stato quello del 31 maggio e tale opzione offre indubbi vantaggi: la possibilità di non essere sottoposti ai controlli, dal momento che la compilazione avviene direttamente negli uffici; inoltre si concorre ad ottenere la priorità sui rimborsi del credito d’imposta.

Per i contribuenti (pensionati, lavoratori autonomi e dipendenti con più sostituti d’imposta) che ricorrono alla tradizionale compilazione supportata dal commercialista o dal servizio di patronato, e che includono ai loro modelli anche gli oneri detraibili e deducibili, la scadenza è prevista per la fine del mese in corso. Indubbiamente si tratta di un’operazione di finanziamento da parte dello Stato. Anche rispetto alle numerose misure che esso erogata tramite la delega all’INPS. Non è un caso che gli iter delle erogazioni subiscano dei ritardi; e non soltanto per questioni di verifiche.

Di certo, ad alimentare le difficoltà che l’ente sta affrontando ci hanno pensato i ricalcoli, iniziati dallo scorso gennaio in sede di rivalutazione per l’adeguamento ISTAT. L’aggiornamento delle tabelle previdenziali rappresenta un lungo processo innanzitutto al termine e finalizzato dai pagamenti. A tutt’oggi i ricalcoli vanno avanti perché alimentati dalla certezza di dover aggiornare le competenze con nuovi arretrati. In tal senso, l’Assegno Unico, che nel frattempo ha visto l’inizio della seconda annualità di pagamenti a partire dallo scorso marzo, è un esempio emblematico. I conguagli hanno già ritardato i ratei di maggio ed ora la preoccupazione vede il procrastinarsi dei ratei di giugno a luglio. In sostanza, non tutti hanno ricevuto gli arretrati a maggio; e quasi certamente non sarà sufficiente giugno. Oltre alle variazioni ISEE che sono intercorse nel frattempo, l’INPS ha commesso degli errori su pagamenti non dovuti, specialmente le maggiorazioni ricevute per circa sette mensilità da genitori entrambi lavoratori. Pertanto, molte richieste di restituzione delle somme indebite sono già partite.

 

Pubblicato da
Roberto Alciati