Nuovo+RdC%3A+quali+famiglie+potranno+avere+1.400%E2%82%AC
pensioniorait
/2023/06/17/nuovo-rdc-quali-famiglie-potranno-avere-1400-euro/amp/
Bonus e Incentivi

Nuovo RdC: quali famiglie potranno avere 1.400€

Ecco secondo quali dinamiche la nuova misura di sostegno al reddito, notoriamente più bassa rispetto alla vecchia, può raggiungere ogni mese queste somme

Nuovo RdC (Foto Adobe – pensioniora.it)

A pochi passi dal solstizio d’estate e, si spera un po’ per tutti, a poca distanza dalle vacanze, i cittadini sono attualmente coinvolti in uno sforzo burocratico e istituzionale davvero poco in linea con le pretese di relax. Ma come spesso accade, ciò di cui si parla, ossia la riscossione delle tasse o delle imposte, avviene solitamente – ma è soltanto una coincidenza – in prossimità di importanti festività e dei periodi deputati alle vacanze e al relax; come a liberarsi di un peso e potersi così godere l’attesissimo riposo.

Gli esempi sono i più vari, ad iniziare dal versamento della prima rata dell’IMU. Da dire subito che il termine di scadenza è appena passato (il 16 giugno) per il pagamento dell’imposta municipale degli immobili e dunque, chi tra gli interessati dall’obbligo non ha ancora provveduto può sicuramente farlo, ma procedendo con un pagamento tramite il ravvedimento operoso, ovverosia aggiungendo nel modello F24 i codici tributo relativi alla sanzione, pari al 30%, ma decurtata se si provvede prima dei 90 giorni, ed estremamente esigua fino a 15 giorni di ritardo.

Nuovo RdC: come ricevere un assegno da 1.400€

Nuovo RdC (Foto Adobe – pensioniora.it)

Se l’IMU non coinvolge un’amplissima popolazione di pagatori, dato che non tutti posseggono seconde case o patrimoni immobiliari aggiuntivi, né vivono in ville o residenze storiche, il discorso cambia quando si parla invece della presentazione della dichiarazione dei redditi. Certamente, il raggio dell’obbligo sui versamenti si allarga, attingendo in particolare nel bacino dei lavoratori e dei pensionati. I primi, nella fattispecie, dichiarando il reddito possono rettificare eventuali errori commessi dalle dichiarazioni dei relativi sostituti d’imposta.

Attualmente, sul fronte del lavoro in svolgimento dall’Agenzia delle Entrate, si è nel pieno della seconda fase, dopo che con lo scorso 31 maggio si è chiusa la presentazione telematica dei modelli 730 precompilati dalla stessa Agenzia. Tuttavia, fino al 20 giugno è possibile inoltrare modelli di rettifica e di integrazione appartenenti ai primi titolari. In questa seconda fase, fino al prossimo 30 giugno i contribuenti con una situazione reddituale più complessa ed in possesso di spese detraibili da dichiarare, possono inoltrare i loro modelli tramite la compilazione nella modalità “classica” (in piena autonomia, tramite un commercialista, oppure tramite il servizio di patronato).

Questa e altre forme di contribuzione al mantenimento dello Stato in tutti i suoi servizi, e dunque dalla dichiarazione dei redditi fino alla rottamazione delle cartelle esattoriali, si tratta nient’altro che di fonti di finanziamento delle casse statali, le stesse che erogano le misure di assistenza economiche alle fasce di cittadini più svantaggiate. Anche per questo, per la grande mole di strumenti previdenziali erogati dall’INPS e gli odierni riconteggi che stanno aggiornando gli assegni, i pagamenti hanno subito un generalizzato rallentamento. Tanto sull’Assegno Unico, per citare una delle misure più diffuse, quanto sul Reddito di Cittadinanza. Tra l’altro quest’ultimo si trova nel delicato passaggio trasformativo nella nuova MIA, la misura di inclusione attiva, che prenderà definitivamente delle nuove richiesta dal mese di luglio. I percettori, se soggetti occupabili o non occupabili, dovranno collocarsi rispettivamente nello strumento del Supporto alla Formazione e al Lavoro, e nell’Assegno di Inclusione. I primi sono coloro che non appartengono alle categorie: disabilità; minori; over 60. Tali categorie sono i requisiti di appartenenza dei secondi. Rispetto all’AdI, il SFL consta di un assegno mensile da 350 euro, esteso per 12 mesi. A differenza del vecchio RdC, ogni componente familiare, con tali requisiti, può richiedere l’indennità. Ecco dunque che se in un nucleo di 4 persone, vengono riconosciuti legittimi beneficiari tutti e 4, l’assegno mensile complessivo raggiunge i 1.400 euro. 

 

Pubblicato da
Roberto Alciati