Figlio non riconosciuto, può rientrare nell’eredità?

Quali sono i diritti di un figlio non riconosciuto, può rivendicare una parte nell’eredità davanti a un tribunale?

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Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Non è raro che al momento della successione a rivendicare diritto sul lascito non siano esclusivamente figli e parenti di vario grado, ma anche figli non riconosciuti. Ma cosa si intende per figlio non riconosciuto? I figli nati da una relazione extraconiugale in costanza di matrimonio, cioè durante la validità del legame matrimoniale, vengono detti anche figli adulterini, con un’espressione poco felice.

Bisogna subito dire che i figli nati da una relazione extraconiugale, ma riconosciuti dal genitore, cioè i figli naturali, sono del tutto equiparati ai figli legittimi, cioè quelli nati all’interno del matrimonio. Anche se il riconoscimento è spontaneo dal parte del padre o della madre oppure forzato da una decisione del tribunale. Questo con tutte le conseguenze anche nel settore delle eredità e delle successioni. Le cose sono diverse per i figli non riconosciuti.

Figlio non ricosciuto che diritti?

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Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Un individuo che al momento della scomparsa di un soggetto ne rivendichi parte dell’eredità perché figlio non riconosciuto, non ha molte speranze che le sue richieste vengano ascoltate e accolte. Solo il riconoscimento da parte della legge fa sì la prole naturale sia considerata legittimata. Quindi se manca questa condizione non è possibile rivendicare quote di un’eredità.

Senza un riconoscimento effettivo di legge, un figlio non può richiedere alcunché, prima deve ottenere il riconoscimento della paternità o della maternità anche in tribunale. Se c’è una sentenza di un giudice che confermi la filiazione, si può avanzare delle pretese. Il riconoscimento è un atto giuridico con cui la nascita di una persona si trasforma in una filiazione con le conseguenze che ne derivano anche dal punto del diritto. Con il riconoscimento il figlio nato al di fuori del matrimonio acquisisce gli stessi diritti degli altri figli e diventa titolare di diritto di eredità.

Se si vuole avere dei diritti anche di successione, bisogna ottenere un provvedimento del tribunale che accerti la filiazione. Solo dopo una sentenza favorevole si potrà richiedere una parte dell’eredità. Questa si chiama azione di riconoscimento ed è una condizione necessaria perché un figlio naturale possa accedere all’eredità.

Il riconoscimento della prole naturale

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Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Questo tipo di azione non ha una prescrizione, cioè non esiste un termine entro il quale il presunto figlio deve far richiesta al giudice. Il riconoscimento non è possibile in tutte le occasioni, infatti se questo va in contrasto con uno stato giuridico di figlio legittimo o legittimato, già posseduto prima dell’azione dell’giudiziaria, l’azione stessa non è possibile.

Cioè nel dettaglio se A è figlio legittimo di B oppure adottivo di B, non è possibile richiedere il riconoscimento della paternità di C, perché andrebbe ad contrastare uno stato “legale” già in essere. Le prove per ottenere il riconoscimento non sono semplici da avere, importante è la dichiarazione della madre che indica il presunto padre o testimonianze che confermano questa situazione. ma per alcuni tribunali non è una testimonianza sufficiente. La prova che determina la maggior sicurezza resta quella del DNA, con attribuzione di maternità o paternità pari al 100 per cento.

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