Agenzia delle entrate non controlla le causali dei bonifici se fai questo

Agenzia delle Entrate, se la causale indicata nel bonifico è questa si possono eludere i controlli, ecco il trucco

agenzia delle entrate
Esiste un modo per eludere i controllo dell’Agenzia delle Entrate: complica in questo modo la causale del bonifico bancario o postale (Canva) – Pensioniora.it

Oggi come oggi, il caro vita mette sotto torchio le finanze della popolazione, con divari da Nord a Sud, prezzi della benzina in costante aumento, generi alimentari alle stelle, l’inflazione che non tende ad arrestarsi, la situazione economica è critica e spesso c’è la necessità di chiedere aiuto ad amici e familiari più stretti per cercare di non “affondare”. In questo frangente dove la vita è sempre più cara anche i controlli dell’Agenzia delle Entrate sono incessanti sopratutto se notano trasferimenti di somme di denaro in cui non sono precisate le causali. Tuttavia esiste un piccolo trucco per eludere i controlli.

Agenzia delle entrate, per eludere i controlli ecco cosa è necessario specificare nella causale

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Esiste un modo per eludere i controllo dell’Agenzia delle Entrate: complica in questo modo la causale del bonifico bancario o postale (Canva) – Pensioniora.it

Il mondo si avvicina sempre di più alla completa digitalizzazione della vita, ogni movimento fiscale e non sono ormai registrati indelebilmente, pertanto i controlli aumentano e il rischio se non si è stati del tutto onesti o in regola possono causare spiacevoli imprevisti come trovare nella buca delle lettere delle cartelle esattoriali da capogiro. In questo momento anche il centesimo viene tracciato e anche i pagamenti e i trasferimenti di denaro sono tra questi, infatti non è insolito magari chiedere un’aiuto ai familiari o amici stretti una mano economica con prestiti su carta, tuttavia l’Agenzia delle Entrate è molto scrupolosa quando le causali non sono specificate e i controlli sono inevitabili, quindi cosa si può fare per eluderli?

In primis è fondamentale specificare l’esatta causale del movimento. Per esempio, se ci si ritrova a dover pagare l’affitto o il mutuo, sarebbe meglio farlo, stessa cosa per l’acquisto di beni immobili o elettrodomestici, vendita di un veicolo, pagamento delle tasse o del bollo e assicurazione della propria vettura. Tutto questo è utile affinché l’ente competente non inizi un’indagine sul proprio conto. Tuttavia fin quando si tratta di somme irrisorie la causale può essere omessa ma se si tratta di prestiti a parenti o amici di somme importanti e rilevanti, soprattutto quando non sono tutelati dall’intervento di notai o avvocati, farlo potrebbe essere più che indicato, come spesso può capitare per l’aiuto per l’acquisto di mobili, regalo per compleanno o altre ricorrente, oppure semplicemente specificare “rimborso” “prestito” “caparra” o “saldo”.

Insomma, se proprio si vuole evitare di cadere in tranelli e controlli che possono risultare dei veri grattacapi a livello burocratico ed economico soprattutto, specificare anche con una piccola e minima spiegazione il motivo di quel trasferimento di denaro può esulare da possibili controlli da parte dell’Agenzia delle entrate. Ricordando sempre che riempire lo spazio dedicato alla causale non è obbligatorio in nessuno dei casi citati sopra ma per una sicurezza personale presente e futura è sempre meglio accertarsi di averlo fatto, soprattutto quando si tratta di prestiti di grandi somme non tutelate da notai, motivo per cui è sempre meglio avere una certificazione del motivo per cui c’è stato quel tipo di trasferimento di denaro per evitare sanzioni future.

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