Pensione donna, arriva quota 96? Il Governo corregge la legge di bilancio

Pensione donna, arrivano le ipotesi per correre la leggere di bilancio di questo anno, probabilmente ritornerà l’inserimento della quota 96

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Il Governo ipotizza come correggere la Legge di Bilancio per aiutare le Donne, ecco le varie ipotesi (Adobe) – Pensioniora.it

Il tema della pensione è un argomento molto delicato e a quanto pare per arrivarci ormai sembra quasi un utopia a causa dei requisti necessari come l’età pensionabile e gli anni minimi di contributi, altrimenti si deve necessariamente attendere la pensione di vecchiaia. Coloro che possono godere di un pre-pensionamento sono molto pochi in quanto è necessario dover soddisfare determinati requisiti che molti pochi lavoratori possono avere e tra questi anche le donne. Di fatti nella legge di bilancio che quest’anno il governo ha emanato devono necessariamente aggiustare il tiro per quanto riguarda le donne in quanto risultano essere la fascia di categoria meno tutelata come lo ha dimostrato la quota 103 che appare infatti pensata esclusivamente per gli uomini.

Pensione donna, le modifiche ipotizzare per la legge di bilancio 

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Il Governo ipotizza come correggere la Legge di Bilancio per aiutare le Donne, ecco le varie ipotesi (Adobe) – Pensioniora.it

Se per gli uomini che riescono a mantenere un posto di lavoro per poi anni con contributi versati per le donne il percorso per il pensionamento non è semplice spesso trovandosi a scegliere tra carriera e vita familiare, ancora oggi le donne sono fortemente penalizzate rispetto agli uomini. Tra le numerose proposte Opzione donne era una delle più favorire ma ci le nuove forme ha visto un taglio netto a causa di requisiti che non tutte soddisfano come il compiere 41 anni di contributi, essere caregiver, invalide o lavoratrici licenziate rispetto ai tempi passati in cui questa opzione era disponibile per tutte.

Tuttavia si sta ipotizzando un ritorno al passato con l’adattamento dell’età 60 anni per tutte e un requisito minimo di 35 anni di contributi versati, il tutto riformulato entro il 2024. Un’altra ipotesi è l’inserimento della quota 96 che prevede l’ingresso alla pensione a 61 anni e 35 anni di contributi accessibili per tutte le lavoratrici che svolgono lavori usuranti. Si sta anche pensando di inserire lo sconto dell’età pensionabile da calcolare in base ad ogni figlio di 4 mesi per un massimale. Di 1 anno, quindi a 66 anni con minimo 20 anni di contributi rispettato ad una determinata categoria di lavoratrici ovvero per coloro che non hanno contributi versati prima del ’96, l’idea quindi è quella di far rientrare anche quelle del dicembre 95 che hanno un sistema di pensione misto.

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