Rate dichiarazione redditi: cosa succede se non paghi

Cosa succede ad un contribuente italiano se non paga le rate relative alla comunicazione dei redditi? Scopriamolo insieme

dichiarazione redditi
modello 730 a debito rate non pagate (Foto Adobe-pensioni.it)

Ogni anno i contribuenti italiani sono tenuti a compilare il Modello 730 della Dichiarazione dei Redditi. Si tratta di un documento contabile attraverso il quale si comunicano al Fisco le proprie entrate e quindi il proprio reddito. Successivamente il contribuente effettua i versamenti delle imposte relative a partire dalla base imponibile e dalle aliquote fiscali per ciascuna imposta dovuta.

La Dichiarazione dei Redditi avviene tramite il Modello 730 e con il Modello Redditi ordinari o tramite la dichiarazione precompilata. Coloro che invece hanno partita IVA devono compilare il Modello Redditi PF. Nel caso in cui un contribuente è a debito con il Fisco deve versare l’importo spettante in rate ma, cosa succede se non si paga?

Dichiarazione redditi: cosa accade se non si pagano le rate a debito?

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modello 730 a debito rate non pagate (Foto Adobe-pensioni.it)

Dopo la compilazione del Modello 730 ci possono essere tre scenari. Nel primo il contribuente non deve versare nulla al Fisco; nel secondo il contribuente ha diritto a rimborsi Irpef dal momento che è stata versata in eccedenza. Infine risulta il 730 a debito e quindi, in questo caso, bisogna versare gli importi dovuti.

La scadenza per la presentazione del modello 730/2023 è il 2 ottobre 2023 e le eventuali somme da debito potranno essere versate entro il termine massimo del 30 novembre 2023. Si possono chiedere, per la rateizzazione, fino ad un massimo di 6 rate a cui è applicato un tasso di interesse, a partire dalla seconda rata, dello 0,33%.

Se si è lavoratori dipendenti sarà il datore di lavoro a trattenere le rate dal pagamento dalla busta paga mentre, nel caso in cui si è autonomi, bisogna effettuare il versamento di quanto risulta con il modello F24. Ma cosa accade se non paghiamo le rate di debito del Modello 730 nei confronti del Fisco?

In questo caso sarà l’Agenzia delle Entrate a recuperare le somme dovute. Per ogni omesso, ritardato o non sufficiente versamento di imposte, acconti, addizionali di ritenute e contributi previdenziali, si applica una sanzione ordinaria del 30% di ogni importo non versato o pagato in ritardo. Alla sanzione devono essere aggiunti gli interessi legali.

Il contribuente potrà ottenere una riduzione della sanzione attraverso il ravvedimento operoso. Anche in questo caso il pagamento deve essere effettuato tramite modello F24 e comprendere l’imposta dovuta e le sanzioni utilizzando i codici tributo: per sanzione Irpef 8901; per sanzione per addizionali Irpef 8902.

Se il contribuente non usufruisce nemmeno del ravvedimento operoso allora l’Agenzia delle Entrate invierà una cartella esattoriale, ovvero un avviso di accertamento esecutivo che consente all’esattore di procedere direttamente all’esecuzione sui beni del contribuente alla scadenza dei termini per il pagamento.

L’esecuzione avviene in diversi modi e a seconda delle somme da riscuotere ma, in ogni caso, la strada preferita dall’agente di riscossione è sicuramente il pignoramento in conto corrente. Si può procedere poi al fermo amministrativo della macchina; al pignoramento di un quinto dello stipendio o della pensione e all’iscrizione di un’ipoteca sulla casa.

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