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Tasse

Scadenza importante 31 agosto se hai casa di proprietà

Sta per giungere una scadenza molto importante per gli italiani, il 31 agosto non bisogna dimenticarla

Affitto casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Agosto mese di vacanze e villeggiatura per molti italiani, lontani da scadenze e appuntamenti soprattutto con il fisco. Tanto che esiste una vera e propria tregua fiscale che indica un periodo, breve, di relativa tranquillità dagli appuntamenti con l’amministrazione dell’Agenzia delle Entrate. Purtroppo tale fase di stop dagli adempimenti e dal calendario sta per finire.

Fin dal giorno 21 agosto, lunedì per molti contribuenti si avvicineranno nuovi impegni da non dimenticare pena sanzioni e problemi. La prima scadenza con li Fisco è quella del 21 agosto con la conclusione dei termini di pagamento dell’Iva e dell’Irpef seguita dopo qualche giorno da un’altra importante data alla fine del mese, per quanti sono proprietari di casa utilizzata in un modo particolare.

La scadenza del 31 agosto per alcuni proprietari

Affitto casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il 31 agosto molti contribuenti dovranno pagare la cedolare secca sugli affitti del 2023, nel particolare scade la terza rata dell’anno in corso per quanti, non titolari di partita iva, hanno optato per la rateizzazione. Ma di che cosa si tratta? Chi affitta un’abitazione può scegliere il regime fiscale della cedolare secca del 21 per cento sul canone di affitto concordato tra le parti al posto dell’imposta Irpef.

La cedolare secca quindi è un regime agevolato che però ha come contropartita l’impossibilità di cambiare il canone dell’affitto per l’intera durata del contratto di locazione. In particolari condizioni l’aliquota può essere ulteriormente ridotta la 10 per cento nelle abitazioni situate:

  • nei comuni ad alta intensità abitativa;
  • nei comuni con carenza di disponibilità di abitazioni (cioè Bari, Bologna, Bari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia, poi i comuni confinanti con questi, e i comuni capoluogo di provincia).

Il reddito derivante da affitto con cedolare secca è escluso dal reddito totale, ma su di esso non possono essere fatte valere detrazioni e oneri deducibili. Inoltre con la cedolare secca si sostituisce il pagamento dell’imposta di bollo, quello dell’imposta di registro del contratto di locazione. Ma resta attiva l’imposta di registro per la cessione del contratto d’affitto. Ma quali sono le abitazioni che possono essere locate in questa modalità?

I dettagli della locazione

Pagamento cedolare secca (Foto Adobe – pensioniora.it)

La locazione con la cedolare secca può essere sfruttata per abitazioni inserite nelle categorie catastali da A1 ad A11, con esclusione della categoria A10 – studi privati e uffici, con le relative pertinenze. Queste (box auto, garage, cantine e così via) possono essere affittate insieme alla casa, oppure successivamente con contratto separato rispetto a quello concernente l’unità abitativa, purché il contratto di locazione sia stipulato dalla medesime parti della casa.

La cedolare secca può essere sfruttata per tutto il periodo del contratto e della sua proroga, oppure per una parte successiva al prima anno, per quanto resta del periodo sotto contratto. Chi concede in affitto l’abitazione ha comunque la possibilità di revocare la scelta entro il 30 giorno dalla scadenza dell’annualità precedente.

Il pagamento dell’imposta può essere effettuato in una soluzione che prevede saldo e acconto, suddivisibili in sei rate, nello specifico 30 giugno, 31 luglio, 31 agosto, 30 settembre, 31 ottobre e 30 novembre. La cedolare può essere versata anche in ritardo con una maggiorazione dello 0,40 per cento.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano