Nuovo RdC da 350 €: chi avrà una cifra più alta

Il nuovo Reddito di Cittadinanza (RdC) a 350 euro, ma è possibile anche di più in caso determinato

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Si è avviata alla conclusione, dopo l’ultima erogazione del mese di luglio, la lunga esperienza del Reddito di Cittadinanza (RdC) per gli occupabili che nel corso dell’anno hanno avuto con luglio sette ricariche. Per loro a settembre si apre la possibilità di iniziare il percorso del Supporto per la formazione e il lavoro che prevede un rimborso spese di 350 euro al mese.

Al contrario, per le famiglie con componenti fragili (anziani con almeno 60 anni, disabili e minori) e per quanti sono stati dichiarati inattivabili al lavoro l’erogazione del sussidio contro la povertà e per l’inclusione sociale durerà fino al mese di dicembre. Successivamente prenderà il via l’Assegno di inclusione che raccoglierà in qualche modo il grosso dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza con un assegno mensile di 500 euro.

Nuovo RdC a 350 euro, possibile di più per famiglia

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Fine Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

La strada principale per tutti i soggetti ormai fuori dal Reddito di Cittadinanza (RdC) è ottenere il Supporto per la formazione e il lavoro, prestazione in partenza a settembre che prevede una contributo di 350 euro la mese come detto erogati dall’Inps. Si parla di un’indennità di partecipazione a corsi di aggiornamento, qualificazione e riqualificazione professionale, progetti di orientamento e di accompagnamento al lavoro, politiche attive al lavoro.

La domanda è individuale quindi più appartenenti allo stesso nucleo familiare possono ottenerlo, ma il limite Isee è più basso di quello Isee, si ferma infatti a 6mila euro con una stringente limitazione all’indennità. L’erogazione della misura è della durata massima di 12 mesi senza possibilità di rinnovo. La partecipazione alle politiche attive del lavoro deve essere comprovata e seguire una dettagliata procedura.

Infatti l’attivazione alle politiche della lavoro deve passare attraverso la piattaforma SIISL (Sistema informativo inclusione sociale e lavorativa) allestita dall’Inps, con la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, la firma del Patto di attivazione digitale con l’invio dei propri dati personali a centri per il lavoro privati e pubblici, società di intermediazione, eccetera e infine la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato per l’avvio di ulteriori procedure formative.

Altri dettagli informativi

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Inps (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il Supporto per la formazione e il lavoro è quindi progettato per spingere gli occupabili alla ricerca e all’accettazione delle offerte di lavoro in arrivo. Da ricordare che il Supporto è compatibile con la fruizione dell’altra misura che prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza, cioè con l’Assegno di inclusione, a partire dal mese di gennaio dell’anno prossimo. Ma  la compatibilità è possibile esclusivamente  nell’eventualità  in cui il reddito della famiglia non superi i 6mila euro previsti per il Supporto.

Le famiglie che hanno perso il Reddito di cittadinanza a luglio, comunicato tramite sms e mail dall’Inps sono circa 200mila e per esse si apre quindi solo la porta del supporto per la formazione e il lavoro, appena il SIISL sarà pienamente operativo.

In attesa della partenza di questa prestazione, ricordiamo che le famiglie che hanno figli entro i 21 anni di età a carico che frequentino scuole e università, svolgano il servizio civile universale, seguano percorsi di formazione professionale o risultino disoccupati iscritti ai centri per l’occupazione hanno ancora diritto all’Assegno unico che sarà erogato automaticamente fino al febbraio 2024.

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