Questa è la procedura da seguire per sbloccare il credito depositato presso l’istituto dall’intestatario oramai defunto. Come deve comportarsi l’erede
Il ritorno dalle vacanze in atto, il canonico controesodo che si verifica in questi stessi giorni di ogni anno, finisce per rivelare che poco è cambiato dalla fotografia rimasta nella domestica quotidianità della città: ossia, sono rimasti in piedi integralmente i problemi della crisi economica che attanaglia la società da un anno e mezzo. In particolare, ostacolando la tranquillità delle sue tasche.
I punti stabili a permanere sono il calo del potere d’acquisto, il calo della capacità di spesa e della capacità di risparmiare. Nonostante le iniziative istituzionali di questi mesi, ben poco ha contrastato la solidità di un’inflazione che continua ancora a viaggiare sopra il 10% e tutto lascia presagire che non vi saranno inversioni di tendenza nel breve e medio termine. Anzi, a quanto pare, le pesanti cure per attenuare la malattia possono peggiorare ciò che di buono resta nello stato del malato.
Cosa occorre per superare il blocco della banca al conto
Nel precedente autunno, si è visto come il terapeutico innalzamento dei tassi di interesse, operato dalla Banca Centrale Europea in virtù del contrasto all’inflazione, abbia generato, al contrario, una depressione nello scambio di beni e di servizi, ed un pericoloso onere nelle rate dei mutui per l’acquisto degli immobili. Non certo tutti i nuclei familiari hanno potuto affrontare il caro bollette o il maggior apporto di spesa a carico del reddito, attingendo dai propri risparmi.
Collateralmente, in fondo, anche molte imprese hanno chiuso i battenti in mancanza o per l’esaurirsi di cuscinetti economici in grado di mantenere l’occupazione dei loro dipendenti e la sopravvivenza all’interno del mercato. In sostanza, il tema dei risparmi resta il tema focale nel bene e nel male di qualsiasi storia. Sebbene quella del risparmio resti un’attitudine generalizzata dei cittadini italiani, la prova calata dalla crisi ucraina non ha risparmiato – è il caso di dirlo – durissimi tentativi di resistenza.
Come ottenere l’accesso alla giacenza dell’intestatario defunto
Anche il vasto bacino dei percettori delle numerose misure di sostegno messe a disposizione dall’INPS è rivelatore di un progressivo impoverimento della cittadinanza che accarezza il superamento di ogni soglia di tolleranza. Di certo, non poche famiglie sono sostenute nei loro bisogni dalla presenza di un unico reddito (non una scelta, evidentemente), concentrato spesso sulla titolarità di una sola persona.
Le giovani coppie sanno bene come i risparmi, come altri beni immateriali e materiali, sono oggetto sin dall’unione appena celebrata, della scelta del regime di possesso dei beni: comunione o separazione dei beni. Ciò condiziona le scelte familiari di tutti i giorni, ma inficia ancor più concretamente il possesso di un certo credito da parte di un superstite quando – ad esempio – è deceduto l’altro coniuge.
Al di là dell’esistenza di un conto corrente cointestato o meno, già dalla ricerca del testamento, la banca blocca l’operatività sulla giacenza: si tratta di un obbligo a cui essa non può prescindere una volta aver ricevuto il certificato di morte oppure l’atto notorio. Per sbloccare il conto, gli eredi possono presentare la dichiarazione sostitutiva relativa alla trasmissione all’asse ereditario, oppure la copia del verbale di pubblicazione del testamento e dichiarazione di successione. Una volta ricevuta tale documentazione, l’istituto di credito può sbloccare la somma a favore dell’erede o dei coeredi.