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Pensioni

Come funziona la pensione svizzera con 10 anni di contributi

Questo è il calcolo vigente in Svizzera: basta un solo decennio per vedersi riconosciuto l’assegno. Quanto c’è di vero nella previdenza elvetica

Pensione in Svizzera (Foto Adobe – pensioniora.it)

Sono trascorsi pochi giorni nei quali, rientrando a casa dalle vacanze, una parte di cittadini di varia estrazione  ha ripreso a fare i conti dopo il passaggio della pausa estiva. Insomma, sia i lavoratori dipendenti sia i pensionati, hanno assistito ad un avvicendamento più rapido rispetto agli altri mesi, circa gli appuntamenti di carattere economico, ovverosia i pagamenti degli stipendi per i primi, l’erogazione dei trattamenti previdenziali per i secondi.

Al netto delle suddette considerazioni, con tutta probabilità, i giovani titolari di partita iva, proprio per la configurazione contrattuale delle loro professioni, ovverosia senza importi fissi mensili, avranno dedicato ben poco spazio al riposo sforbiciando considerevolmente i loro giorni di assenza dalla quotidianità. Per motivi palesemente anagrafici, invece, pochissimi margini di miglioramento contraddistinguono gli strumenti previdenziali dei pensionati, suscettibili della condotta dettata dalla contribuzione versata.

Riconosciuta la pensione solo dopo 10 anni di contributi: come funzione in Svizzera

Pensione in Svizzera (Foto Adobe – pensioniora.it)

La tornata pensionistica relativa al mese di settembre è da poco trascorsa e, almeno per l’ufficialità giunta direttamente dall’INPS, si attende già l’esaurirsi del percorso che divide dagli appuntamenti di ottobre. Certo, ogni anziano percettore aspetta quanto costituisce il riflesso della propria carriera professionale; forse, proprio quest’ultimo aspetto preoccupa i giovani lavoratori alle prese con un terreno minato come il mercato del lavoro, e non trovano migliori soddisfazioni dagli orizzonti pensionistici ad oggi vigenti.

L’età pensionabile è stata istituzionalmente innalzata per adeguarsi al livello anagrafico dell’aspettativa di vita. Ciò provoca continuamente il corto circuito che caratterizza il sistema pensionistico gestito dall’INPS: in automatico si tarda altresì il congedo dei lavoratori e il riconoscimento della loro pensione, e altrettanto automaticamente il mercato del lavoro non riesce ad accogliere le nuove leve di lavoratori.

Quali lavoratori possono andare in pensione dopo 10 anni in Svizzera

Pensione in Svizzera (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ogni tentativo di aprire robuste finestre di prepensionamento è irrealizzabile di fronte alle insufficienti risorse delle casse INPS, necessarie per onorare i legittimi riconoscimenti delle prestazioni. Per queste ragioni che anno per anno si alternano sistemi di pensione anticipata che si affiancano al sistema di accesso alla pensione di vecchiaia, secondo i criteri ricavati dalla fotografia demografica del lavoro.

Attualmente vige la nota Quota 103, con i suoi 62 anni anagrafici richiesti, più 41 anni di contributi versati, alternativa per coloro che vogliono congedarsi con un poco d’anticipo alla canonica pensione raggiunta, per la riforma Fornero, a 67 anni e con almeno 20 anni di contributi. Qualsiasi altra opzione di accedere ad una forma pensionistica con un minor numero di contributi comporta un pesante discapito sull’assegno mensile.

A quanto pare, in Svizzera non è così. Il pensionamento ufficiale avviene infatti a partire dai soli 10 anni di svolgimento dell’attività lavorativa. Considerando l’intenso rapporto che ha investito i lavoratori italiani (sia nel passato che nel presente) e la Svizzera, ci si può chiedere se sia possibile ricevere il rateo elvetico in Italia, una volta che si è deciso di rientrare.

La risposta è sì; se si è lavorato anche in Italia, si riceve la prima contestualmente alla seconda; ma la pensione italiana si matura con i soli contributi versati in patria. I contributi maturati in Svizzera diverranno i “contributi figurativi” che produrranno un importo già con soli 12 mesi di lavoro. Di base, in Svizzera l’età pensionabile è di 65 anni per gli uomini 64 per le donne, oltre al versamento contributivo per 44 anni; con una rendita ridotta del 7% circa, si può anticipare il congedo di 1 o 2 anni. Chi svolge una professione come quella del frontaliere (ma anche altri lavori), la pensione viene riconosciuta – appunto – dopo 10 anni. Nella prestazione è inoltre compresa l’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti, un’assicurazione in caso di invalidità, e l’indennità per perdita di guadagno.

Pubblicato da
Roberto Alciati