Arriva l’euro digitale, la nuova moneta europea: cos’è

Da Francoforte il via libera per l’euro digitale; la fase di preparazione e sperimentazione durerà 2 anni. Ecco di cosa si tratta.

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La BCE dà il via libera all’euro digitale – (Pensioniora.it)

Il Consiglio direttivo della BCE ha avviato la fase successiva dell’euro digitale; si tratta di un progetto che prevede la creazione di una criptovaluta che si affiancherebbe ai contanti e alle diverse forme di pagamento già esistenti. Questa seconda fase prevede la preparazione e sperimentazione nell’utilizzo di questa nuova forma di monetizzazione, durerà 2 anni in attesa dell’approvazione definitiva da parte degli organi politici.

Dalla proposta alla sperimentazione, così funzionerà l’euro digitale

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Sperimentazione dell’euro digitale come criptovaluta – (Pensioniora.it)

Lo scorso giugno, la BCE proponeva la creazione di una moneta unica in versione digitale e a soli pochi mesi dalla proposta da Francoforte arriva anche il via libera alla seconda fase, quella di sperimentazione di quella che sarà a tutti gli effetti una criptovaluta utilizzabile su tutto il territorio dell’Unione.

Una nuova valuta digitale che funzionerebbe, come spiegano dai vertici, come un portafoglio digitale, con il quale consumatori ed imprese potranno pagare in qualsiasi momento e luogo dell’area euro. Il sistema funzionerà anche offline, ha spiegato Dombrovskis vice presidente della commissione BCE, in modo che i pagamenti funzioni anche in aree fuori mano come può essere un parcheggio sotterraneo: “Sarà come avere monete e contanti in tasca – ha assicurato Dombrocskis in conferenza stampa-. Sarete in grado di pagare altrettanto facilmente e non avrete bisogno di connessione ad internet“. Inoltre, sarà utilizzabile di default dai possessore di conto bancario.

L’obiettivo è quello di diminuire la circolazione del denaro contante, ma questo non vuol dire la scomparsa dello stesso, come ha sottolineato lo stesso Gentiloni. Si avvierà ora, quindi, una fase di preparazione in cui saranno scelte le imprese che potranno fornire le infrastrutture adeguate all’utilizzo di questa moneta, solo successivamente si partirà ad una prima emissione di euro digitale. L’idea comunque è che diventi una forma di pagamento che vada ad affiancare quelle già comunemente in uso e per cui diventerà obbligatorio per le imprese accettare anche il pagamento in euro digitale. Questa fase durerà 2 anni e solo successivamente si passerà all’iter legislativo per l’approvazione della legge a riguardo.

Il nodo spinoso della privacy

A seguito della proposta presentata dai vertici BCE molti Paesi hanno storto il naso, soprattutto in merito al tema della tutela della privacy. La BCE ha fatto sapere che la tutela della privacy è prioritaria e che l’Eurosistema messo a punto non sarebbe in grado di accedere ai dati degli utenti, né tantomeno di collegare le informazioni dei pagamenti ai singoli utenti.

 

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