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Pensioni

Le pensioni arriveranno più tardi nel 2024: chi riguarderà

Torna il tema pensioni e tornano i ritardi e le mancanze di obiettivi che erano stai ben specificati e continuamente disattesi.

Pensioni ritardate per il 2024 (Pensioniora.it)

La campagna elettorale scorsa ci aveva dato una idea di quali fossero gli obiettivi che le forze politiche oggi al governo avessero sulle pensioni. Si parla di riforma e di rinnovo della situazione pensionistica, con il superamento della legge Fornero. Oramai è stato tutto disatteso, e questo non accade oggi, ma già da molti mesi, ed i cittadini iniziano non solo ad indispettirsi, ma vivono le paure che avevano portato il loro voto e sostegno. Arriva il nuovo anno e andare in pensione nel 2024 potrebbe essere più complicato del previsto, vediamo insieme cosa succede.

Pensione e legge di Bilancio: ecco le novità

Pensioni: ecco le novità per il 2024 (Pensioniora.it)

Si parla di condizionali, la legge di Bilancio non è ancora stata pubblicata e le carte in tavola potrebbero cambiare, anche se abbiamo visto i risultati degli ultimi mesi. Partiamo dalle basi prima di arrivare a noi; la legge Fornero ha decretato che per l’accesso alla pensione anticipata bisogna aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Al raggiungimento del requisito devono, però, trascorrere 3 mesi prima di ricevere la prima pensione, creando, così, la “finestra mobile“. Un momento di transizione dove non si è fatto divieto di lavorare, ma si è in attesa che venga lavorata la propria pensione. Succede, però, che, secondo indiscrezioni, si sia avviato uno studio per rivedere il funzionamento della “finestra mobile“, facendo slittare da 3 a 6 mesi il completamento e il raggiungimento della pensione effettiva.

Finestra mobile, Ape sociale e Quota 104: ecco le novità

Questo avverrebbe anche per la quota 41, disponibile per tutti coloro che hanno maturato 41 anni di contributi, ma a patto che almeno 12 mesi siano stati maturati prima del compimento dei 19 anni di età.

Ma la revisione non sembra fermarsi con la revisione della durata della “finestra mobile”, ma la legge di Bilancio inserirà dei requisiti più restrittivi di accesso alcune forme di flessibilità.
Tra queste troviamo: quota 104, dove saranno necessari 63 anni di età, e non più 62, con 41 anni di contributi. L’Ape Sociale, mantenendo l’età a 63 anni, ma aumentando gli anni contributivi da 30 a 36. Infine l’Opzione Donna viene cancellata e fatta rientrare nell’Ape Sociale per disabili, gravosi, disoccupati e caregiver, spostando da 60 anni ai 63 anni l’età pensionabile.

L’unico dato positivo è la cancellazione del requisito economico della pensione di vecchiaia richiesto solo a coloro che rientrano interamente nel regime contributivo, quindi chi ha un’anzianità contributiva successiva al primo gennaio 1996.

Pubblicato da
Lorenzo Angelini