Pensioni di cittadinanza, cosa può cambiare col cambio governo

Il 25 settembre si rinnoverà il parlamento e il relativo governo italiano. Stando ai sondaggi il futuro esecutivo potrebbe essere già deciso

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Il prossimo 25 settembre sarà una data importante per l’Italia. Si tornerà alle urne per le politiche. Si tratta delle consultazioni elettorali per decidere il nuovo parlamento e il conseguente governo del Paese. La legislazione previgente, infatti, è terminata in anticipo di alcuni mesi dopo la caduta del terzo esecutivo.

E’ difficile fare delle previsioni certe in questo periodo. Mancano, infatti, cinque settimane al voto e gli indecisi ancora non hanno sciolto le loro riserve, stando sempre ai sondaggi dell’ultim’ora. Tuttavia, al momento le previsioni danno già una tendenza piuttosto marcata sulla probabile coalizione vincente.

Pensione di cittadinanza, quale futuro

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Su alcuni provvedimenti in essere si conoscono già le posizioni dei probabili partiti che guideranno la coalizione del prossimo governo. Uno dei provvedimenti più discussi è il reddito di cittadinanza, sul quale dovrebbe esserci compattezza da parte delle forze di governo di centrodestra che si avviano a vincere la tornata elettorale.

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Tuttavia, si parla poco della pensione di cittadinanza. Si tratta dell’integrazione del reddito proveniente dalla pensione al fine di permettere alle persone anziane di arrivare alla soglia minima di povertà indicata dagli organismi dell’Unione. L’importo della pensione può arrivare fino a 780 euro al mese a persona.

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In particolare ha diritto alla pensione di cittadinanza chi ha un reddito da pensione che non supera 7.560 euro all’anno. Secondo le ultime indiscrezioni, le pensioni di cittadinanza dovrebbero essere salve dall’abolizione del reddito. Infatti, le misure di sostegno alla lotta alla povertà dovrebbero restare tali per gli over 60, per le famiglie numerose nonché per i più fragili.

Tuttavia, non è da escludere un intervento diverso per questi anziani diretti a portare in ogni caso un sostegno economico ai pensionati che sono sotto una determinata soglia. Coloro che incassano la pensione di cittadinanza non dovrebbero in ogni caso subire conseguenze dal cambiamento di orientamento politico possibile.

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