Bollette, stangata in arrivo: cosa sta per succedere

Previsti ulteriori rincari per i prossimi mesi. Senza un intervento istituzionale incisivo le bollette saranno molto salate

Foto social

Il tema principale nei discorsi privati e in quelli istituzionali è l’inflazione. Non si fa altro che parlare di aumento generalizzato dei prezzi. Il potere di acquisto dei consumatori si sta riducendo mettendo in difficoltà i rediti bassi e medio bassi. Alla base di tutto ciò c’è stato e ancora persiste l’aumento del prezzo del gas.

Infatti, dal prezzo del gas e dalla speculazione in atto dipende in gran parte anche la produzione di energia elettrica. A questi si è poi aggiunto a fase alterne l’aumento dei carburanti che prescinde dal gas e non ha alcun legame ma rientra poi tra le cause dell’inflazione.

Bollette, stangata in arrivo

Bolletta del gas (Foto Pixabay)

La situazione non è affatto florida per i prossimi mesi. Infatti, in questi giorni alla ripresa delle attività dalle chiusure estive cittadini e imprese hanno trovato le bollette dei mesi estivi. Le cifre sono state rese pubbliche da diversi imprenditori e taluni hanno addirittura messo in vetrina le bollette.

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I costi del servizio in Italia vengono aggiornati periodicamente dall’Arera, l’autorità ‘Autorità indipendente di Regolazione per Energia Reti e Ambiente dello Stato italiano. L’Arera aveva già aggiornato i dati per il terzo trimestre e le conseguenze si stanno rendendo palesi in questi giorni.

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Per i prossimi mesi sono previsti ulteriori rincari da parte di Arera se non ci sarà l’intervento delle istituzioni. Secondo quanto previsto, per una famiglia tipo di quattro persone ci sarà l’aumento del 9,9% per l’elettricità e del 15,3% per il gas per i prossimi mesi. Questa percentuale è destinata poi ad aumentare per il quarto ed ultimo trimestre dell’anno, ossia quello relativo ai mesi di ottobre, novembre e dicembre.

Per questo motivo è molto atteso l’incontro straordinario del 9 settembre tra i Paesi membri dell’Unione in tema di energia. Si dovranno necessariamente prendere dei provvedimenti a livello europeo per non creare seri danni al tessuto economico e sociale dei Paesi dell’Unione europea.

 

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