Bonus 150 euro: se non fai questo non lo riceverai mai

Come per il sostegno da 200 euro anche il prossimo bonus verrà assegnato a questa categoria di soggetti previa documentazione. I dettagli

Non ricevere bonus 150 euro
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Con il Governo Meloni, fresco di insediamento, si valuterà se prosegue la campagna di sostegni economici a favore delle fasce più deboli (trattasi di famiglie, lavoratori, pensionati e non solo), colpite dalla crisi economica ed energetica. Le casse dell’INPS sono sotto pressione servendo sia le misure ordinarie, quali le pensioni e le indennità, che le misure straordinarie, ovvero bonus e sussidi. 

Dall’inizio del mese, inoltre, le pensioni hanno costituito l’ambiente iniziale presso il quale è stato applicata la annunciata rivalutazione degli indici ISTAT, anticipata all’ultimo trimestre di quest’anno per evitare di scaricare in un’unica soluzione l’adeguamento inflazionistico che potrebbe arrivare al 10 per cento entro i primi mesi del 2023. Nel frattempo, si sta predisponendo tutto per erogare uno degli ultimissimi bonus, targati Draghi: il bonus 150 euro.

Bonus 150 euro, per essere sicuri di riceverlo occorre compilare questo documento

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Il sostegno – oramai i nomi sono presi in prestito direttamente dai loro importi – dalla sopracitata entità segue a stretto giro il discusso bonus 200 euro, frutto del varo del decreto Aiuti bis. Quest’ultimo è stato ricevuto dagli aventi diritto che percepiscono una pensione, in possesso del reddito annuo fino 35 mila euro, e a seguire dai lavoratori dipendenti, autonomi, partite iva (con la soglia massima annuale e lorda, anch’essa, di 35 mila euro) e percettori del Reddito di Cittadinanza.

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Entro il mese di novembre dovrebbe chiudersi l’erogazione sistematica di questa una tantum, che ha visto procrastinare i pagamenti di diversi soggetti riconosciuti a causa della ridotta disponibilità del credito da parte dell’Ente previdenziale. Al contempo verranno aperte le prime finestre di pagamento del bonus 150 euro, autorizzato con il decreto Aiuti ter. Seguirà le medesime modalità del primo, sebbene i beneficiari godono – questa volta – di un reddito annuo ridotto a 20 mila euro.

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Come il precedente, anche tale indennità (estesa a Naspi e Dis-Coll) verrà erogata in automatico ai pensionati interessati direttamente dall’INPS, mentre per i lavoratori dipendenti sarà necessaria la compilazione preliminare di un’autocertificazione, una dichiarazione resa dal lavoratore con la quale egli sottoscrive di non essere titolare di prestazioni come la pensione o il RdC, per il quale l’accredito previdenziale è diretto. Il lavoratore consegnerà quest’ultima direttamente al datore di lavoro (prima di novembre), il quale provvederà ad accreditare il bonus in busta paga.

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