Libretto Poste cointestato, succede questo se muore un titolare

Ecco quale comportamento adottare quando resta uno dei titolari del libretto con doppia firma; come cambia l’operatività. I dettagli

libretto poste cointestato senza un titolare
Libretto di risparmio Poste Italiane (Foto Adobe)

Già centosessant’anni fa Poste Italiane e molte famiglie italiane avevano compreso che i risparmi che si accumulano nell’arco di una vita non possono finire né sul fondo di un materasso né dentro un salvadanaio di terracotta. È servita la creazione di uno strumento che concedesse il lusso ai milioni di piccoli risparmiatori di ricevere la garanzia sulla stabilità delle proprie risorse finanziarie nella misura del fattore tempo.

Nella gestione del piccolo risparmio, il tempo costituisce l’elemento di riferimento poiché il capitale oggi raccolto, con molta probabilità verrà trasmesso ai figli assieme alla rendita maturata sul lungo termine, uscita indenne dai periodi di crisi e, tecnicamente, di regressione percentuale. Il gruppo Poste mette a disposizione il supporto più rappresentativo in tal senso: il libretto di risparmio.

Libretto Poste cointestato, cosa succede al credito in caso di decesso di un titolare

libretto poste cointestato senza un titolare
Poste Italiane (Foto Adobe)

Sebbene abbia una lunga storia, il libretto postale risulta ancora diffusissima e risconta tutt’oggi numerose attivazioni: in numerose casistiche familiari, infatti, i genitori ne aprono uno al figlio, solitamente in fasce, per iniziare da subito a racimolare una somma che diverrà un significativo capitale per l’uomo o la donna di domani. Per agevolarne l’operatività, per molti anni, diversi di questi libretti vengono cointestati.

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La peculiarità della doppia firma ha i suoi vantaggi in termini di sicurezza; in sostanza, entrambi i soggetti sono consapevoli e contemporaneamente in accordo su un’eventuale uscita in denaro. Dal punto di vista tecnico-procedurale, l’assenza di uno dei cointestatari pone non pochi problemi. Basti pensare agli ostacoli che si possono frapporre nell’accesso a tale credito in caso di morte di un soggetto titolare.

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C’è da chiarire: la cointestazione è autorizzata in seno alla facoltà di operare comunque in forma disgiunta e le firme depositate sono soltanto quelle appartenenti a maggiorenni. Col decesso di uno dei soggetti, subentra l’estinzione del libretto, a meno che non vada a buon fine pratica di successione per il legittimo riconoscimento ad agire degli eredi. Dunque, Poste Italiane dev’essere informata dell’evento, al quale dà seguito con il blocco del libretto per consentire la verifica della pratica di successione; ciò accade anche nel caso di doppia firma con autorizzazione ad operare disgiuntamente.

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